antica cittadella
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CASERTA/MONDRAGONE – Con la corsa verso le Regionali che si svolgeranno a fine novembre in Campania, si rincorrono voci e pareri divergenti su quelli che saranno i prossimi schieramenti politici e soprattutto le alleanze.

Non ci sono le condizioni

Proprio in questo frangente nelle ultime ore hanno fatto discutere le parole del consigliere regionale e presidente della commissione Ambiente Giovanni Zannini, uno dei fedelissimi del presidente uscente Vincenzo De Luca. Da quanto dichiarato da Zannini infatti si legge al momento la mancanza delle condizioni necessarie per proseguire la “politica del fare” che aveva contraddistinto le passate consiliature. In molti leggono in esse la probabilità di un’uscita di Zannini dall’area del centro sinistra: “Con la decisione della Corte Costituzionale di rendere illegittimo per i presidenti di Regione il terzo mandato si chiude, purtroppo, definitivamente una stagione, qui in Campania, che e’ stata straordinaria. Il decennio ‘deluchiano’ si è caratterizzato come stagione della attenzione al territorio, dei sindaci protagonisti, delle discussioni concrete sui problemi e sul come risolverli. E tutto questo lo si è fatto indipendentemente dal colore delle amministrazioni comunali. Purtroppo, allo stato, più passano i giorni e più devo constatare, nella stagione politica che va a cominciare, la totale assenza delle condizioni minime per garantire possibili segni di continuità con la proficua politica del fare che ha caratterizzato l’ultimo decennio regionale”. 

Verso un'area moderata

Oltre a questo Zannini si è fatto portavoce di una volontà espressa dagli amministratori locali di aprirsi ad un fronte moderato sottolineando la mancanza di una rinnovata convergenza nell’area di centro sinistra. “Non abbiamo nulla in comune con il progetto politico di sinistra-centro che va creandosi a sinistra perché quel progetto non è nato dal basso, dalla discussione del programma (totalmente assente dalle interlocuzioni), dalla conoscenza dei problemi, non da risposte ai moderati. Sono gli altri a muoversi. Io resto dove sono nato e dove ho vissuto: al centro. E con questo spirito guarderò a chi veramente può rappresentare i valori popolari che sono alla base del nostro vivere. Nei prossimi giorni dopo aver completato la mia campagna di ascolto provvederò a chiedere la possibilità di continuare a essere quello che sono, quello che siamo”.