Uccide la compagna con 6 coltellata e poi si suicida: la tragedia davanti agli occhi della madre
Un nuovo femminicidio nel pomeriggio di ieri: disposta l'autopsia. La vittima era la titolare di una nota pasticceria
SALERNO - Un nome in più si aggiunge al lungo, terribile, elenco di donne ammazzate da uomini che dicono di amarle.
L'ennesima vittima
Questa volta la vittima è una 40enne: è stata colpita almeno 6 volte con un coltello da cucina. E' morta così Anna Tagliaferri, una imprenditrice originaria di Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno, vittima di femminicidio da parte del compagno, il coetaneo Diego Di Domenico. Il 40enne, dopo averla ferita a morte, è salito sul tetto della stessa abitazione in via Ragone e si è letteralmente lanciato nel vuoto, finendo in un cortile adiacente e morendo sul colpo. La tragedia si è consumata questo pomeriggio, nella casa di lei, dove i due convivevano, davanti agli occhi della madre della donna, di 75 anni che ha cercato di frapporsi alla furia omicida dell'uomo, rimanendo a sua volta ferita ma non in pericolo di vita. Per i carabinieri del Reperto Territoriale di Nocera Inferiore, agli ordini del comandante Gianfranco Albanese, giunti immediatamente sul posto, la dinamica è apparsa subito chiara. Molto probabilmente il pm di turno disporrà per entrambi l'autopsia. Intanto la notizia si è diffusa nella comunità dove la donna, una imprenditrice, titolare della storica pasticceria Tirreno, era molto nota e stimata.
Cittadini increduli
Nessuno riesce ancora a credere a questa notizia. Non risulta alcuna denuncia o segnalazione che potesse far presagire questa morte. I militari, intanto, hanno rinvenuto e sequestrato il coltello da cucina utilizzato per uccidere la donna. Addolorato anche il sindaco di Cava de' Tirreni, Vincenzo Servalli, il quale giunto sul posto, come prima cosa, ha deciso di sospendere tutte le attività e iniziative natalizie in programmazione. "Sono sconvolta per il femminicidio-suicidio avvenuto oggi a Cava de' Tirreni. Sgomento, dolore, ancora una volta. È una strage senza fine. Ogni femminicidio rappresenta un fallimento collettivo. Alla famiglia della vittima e, in particolare, alla madre, rimasta ferita anche lei, e alla comunità di Cava de' Tirreni va la mia più sincera vicinanza", ha commentato la senatrice del Movimento 5 Stelle, Anna Bilotti, componente della Commissione bicamerale d'inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere. Ancora violenza, questa volta nel Varesotto e fortunatamente senza vittime. I protagonisti sono una donna di 50 anni e un uomo di 37. I due si erano conosciuti a maggio su una pagina social per amanti della moto e avevano partecipato a qualche escursione: lui aveva raccontato di essere divorziato. La storia nasce a Ferno. Dopo molti episodi di violenza, l'ultimo capitolo si è verificato lo scorso venerdì quando la vittima è riuscita a fare il segnale di pericolo mentre si trovava sulla macchina dell'uomo che con lei e la moglie aveva portato la figlia all'asilo. Da lì, è scattato l'allarme e lui è stato arrestato per stalking, violenza sessuale, violenza privata e rapina e non è escluso che a queste si aggiunga anche il sequestro di persona. Si è scoperto che l'uomo, non solo era sposato, ma che sono stati diverse le violenze. Una volta la picchiò tanto da farla finire al pronto soccorso, e poi ricominciò all'uscita dell'ospedale convinto che avesse avuto un rapporto con il medico. Ma non solo, a quanto ha raccontato la donna, la obbligò a denunciare per stupro un vecchio amico e dall'11 al 18 novembre la costrinse a stare in casa con lui, la moglie e la loro figlia per aspettare che i segni delle botte, troppo evidenti per passare inosservati, si attenuassero. In una occasione aveva anche portato la sua compagna a casa, dopo averla riempita di botte, e la consorte, alla vista dei lividi e del naso sanguinante, aveva detto: "Pensavo peggio". Forse anche lei era soggiogata da quest'uomo sul quale ora pendono accuse pesantissime.

