antica cittadella
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REGIONALE (Lucia Sforza)- Una delle più significative operazioni antidroga degli ultimi anni in Europa ha inferto un durissimo colpo al Cartello di Jalisco Nuova Generazione (CJNG), una delle organizzazioni criminali messicane più violente e potenti al mondo. L'azione è stata il frutto di una complessa e prolungata attività di intelligence e investigazione che ha visto la collaborazione sinergica tra la Policia Nacional spagnola, la Drug Enforcement Administration (DEA) statunitense e le autorità di polizia olandesi.

L'obiettivo prioritario era smantellare la base logistica e di distribuzione che il cartello aveva stabilito in Spagna, utilizzata come hub per l'introduzione di droga nel continente europeo. Il bilancio finale dell'operazione conta 20 persone arrestate in diverse province spagnole, accusate di contrabbando transcontinentale di ingenti carichi di cocaina e metanfetamina dal Sud America. L'operazione è stata coordinata dalla Corte Centrale di Istruzione Numero 2 del Tribunale Nazionale e dalla Procura Speciale Antidroga.

 

La sofisticata logistica di traffico e riciclaggio

L’indagine ha permesso di delineare il modello operativo di estrema complessità e cautela adottato dal Cartello per eludere i controlli frontalieri e polizieschi.

 

Il metodo dell'occultamento industriale

La cocaina, proveniente dalle rotte del Sud America, veniva introdotta clandestinamente in Spagna attraverso un metodo di occultamento particolarmente difficile da intercettare: veniva nascosta all'interno di macchinari industriali pesanti. Questo sistema sfruttava la rete commerciale legale di uno dei principali obiettivi spagnoli del Cartello, un imprenditore la cui attività serviva da copertura perfetta per i flussi di merce illecita.

 

Le basi di stoccaggio

Una volta superate le dogane, i carichi non venivano subito distribuiti, ma stoccati in luoghi isolati e sicuri per garantirne l'integrità. Le proprietà scelte si trovavano nelle aree montane di Madrid e Ávila, località strategiche che offrivano la necessaria privacy e sicurezza per la gestione e la preparazione della droga.

 

La rete di distribuzione e il riciclaggio

La distribuzione nazionale era coordinata da una fattoria situata nei pressi di La Adrada (Ávila), con filiali logistiche che si estendevano fino a Bilbao e Valencia. Per il trasporto sul territorio, l'organizzazione utilizzava veicoli appositamente modificati, dotati di scomparti nascosti (doppifondi) per occultare la droga durante i viaggi.

L'intera struttura logistica e finanziaria era supervisionata da un imprenditore spagnolo, che non solo gestiva il movimento fisico della merce attraverso diverse società di sua proprietà, ma facilitava anche il cruciale processo di immissione dei profitti illeciti nel sistema finanziario legale, garantendo di fatto il riciclaggio su larga scala.

 

La connessione con la camorra campana: Il Clan Amato-Pagano

L'aspetto più allarmante per le autorità italiane è l'accertato collegamento della rete messicana con la criminalità organizzata campana. L'inchiesta ha rivelato che il Cartello aveva predisposto una rotta specifica per il traffico internazionale verso l'Italia, finalizzata a rifornire la camorra.

A Talavera de la Reina (Toledo) l'organizzazione riceveva i carichi di macchinari industriali con la droga nascosta e li spediva verso la penisola. Lo scorso settembre è stata individuata una spedizione di cocaina destinata a un boss di spicco del clan Amato-Pagano, noto per la sua egemonia nel narcotraffico nel Napoletano (in particolare nell'area di Scampia e comuni limitrofi). Questa scoperta conferma come i cartelli messicani si affidino alle organizzazioni mafiose europee per la distribuzione finale e il consolidamento del proprio mercato.

 

Il dettaglio dell'azione e dei sequestri

L'operazione si è svolta in due fasi distinte: la prima ha portato all'arresto del nucleo operativo e logistico centrale, mentre la seconda si è concentrata sui principali punti di distribuzione.

Tra i 20 arrestati (di cui 15 in custodia cautelare) figurano anche due obiettivi prioritari della Drug Enforcement Administration, ricercati da diversi anni. In coordinamento con le autorità olandesi, è stata anche intercettata una spedizione di stupefacenti proveniente dalla Costa Rica.

I sequestri rappresentano un danno economico e logistico notevole per il Cartello:

Categoria Quantità Sequestrata
Cocaina 1.870 chilogrammi
Anfetamina 375 chilogrammi
Contanti 275.000 euro
Criptovalute 15.000 USDT
Armi 3 pistole da fuoco
Beni 15 veicoli e 14 chili di argento

 

L'intera operazione sottolinea la crescente globalizzazione del traffico di stupefacenti e la necessità di una cooperazione internazionale sempre più stretta per contrastare le reti che, come il Cartello di Jalisco, cercano di radicarsi nel tessuto economico e criminale europeo.