Choc in chiesa, schiamazzi e insulti durante la messa: scatta la denuncia
Un gruppo di ragazzi interrompe le celebrazioni eucaristiche. La comunità annuncia: “Ora tolleranza zero"

ORTA DI ATELLA (ls)- Da diverse settimane, durante le celebrazioni eucaristiche serali delle 18:30, un gruppo di giovani si raduna all’ingresso di un Santuario e inizia a disturbare i presenti con urla, schiamazzi e insulti. Un atteggiamento che ha generato crescente malcontento tra i fedeli, impossibilitati a vivere con serenità un momento di preghiera e raccoglimento.
L’episodio si ripete con costanza e ha ormai assunto i contorni di un vero problema sociale, oltre che religioso.
La denuncia della comunità religiosa
La situazione è stata resa pubblica tramite un post diffuso dalla Fraternità locale, che ha denunciato apertamente l’inciviltà dei ragazzi e annunciato la possibilità di rivolgersi alle autorità competenti.
Il comunicato parla chiaro: “Durante la celebrazione delle ore 18.30 un gruppo di giovani, con urla e linguaggio offensivo, disturba i fedeli e impedisce il regolare svolgimento della messa. Qualora questa situazione dovesse continuare, presenteremo denuncia alle forze dell’ordine, supportata dalle immagini delle telecamere di sorveglianza".
Aspetti legali e conseguenze possibili
Il comportamento dei giovani non è solo una mancanza di rispetto, ma può configurarsi come reato di disturbo della quiete pubblica, disciplinato dall’articolo 659 del Codice Penale. Si tratta di una violazione che può portare a denunce formali e sanzioni, specie se documentata da prove video come nel caso in questione.
La comunità, compatta, ribadisce un concetto fondamentale: “tolleranza zero”. Nessuna indulgenza verso chi, deliberatamente, compromette la libertà di culto e la serenità dei fedeli.
Un problema che va oltre l’episodio
La vicenda mette in luce un tema più ampio: il rapporto tra giovani e luoghi di aggregazione religiosa. Sempre più spesso si registrano episodi di mancanza di rispetto verso spazi sacri, segnale di una fragilità educativa e culturale che non può essere ignorata.
Da un lato c’è la necessità di tutelare il diritto dei fedeli alla preghiera, dall’altro emerge l’urgenza di un lavoro più profondo di sensibilizzazione e formazione delle nuove generazioni.