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SAN FELICE A CANCELLO – Parole chiare e dirette quelle che il vescovo di Acerra mons. Di Donna ha pronunciato questo pomeriggio dinanzi al Municipio di San Felice. In quella che è stata una “manifestazione silenziosa degli uomini e donne di buona volontà”, voluta dai parroci delle varie frazioni della città, il vescovo si è rivolto ai cittadini invitandoli a tenere comportamenti giusti e tesi al bene della comunità alle prossime elezioni comunali. Un intervento che ha sottolineato anche il ruolo della chiesa nella società.

“Siamo confluiti qui sotto la Casa comunale, il Comune – ha dichiarato mons. Di Donna - La parola chiave di questo pomeriggio è proprio il bene comune, cioè il bene di tutti ed il bene di tutti viene prima degli interessi personali. Il bene di tutti sta a cuore anche alla chiesa anche ai cristiani. Ci sta a cuore il bene della città, ci teniamo alla città di San Felice. La fede non è solo un fatto personale, da vivere nel privato e nelle sacrestie, nel chiuso delle nostre chiese. La fede ha una dimensione pubblica, piaccia o non piaccia. La fede ha anche una dimensione sociale, perché non si può essere buoni cristiani senza essere anche onesti cittadini. Chi è un cittadino disonesto, non è un buon cristiano”

Il vescovo poi è intervenuto direttamente sulla questione elettorale invitando i cittadini a scegliere chi ha a cuore il vero interesse della città senza lasciarsi condizionare da accordi di natura clientelare o familiare.

“A qualcuno non entra nelle orecchie questo linguaggio – continua Di Donna A qualcuno piacerebbe una chiesa chiusa, una chiesa che si fa i fatti suoi, che pensa all’anima e non pensa al resto. Non siamo assolutamente d’accordo. La ricerca del bene comune deve orientare le vostre scelte, le nostre scelte sanfeliciani, soprattutto le scelte che questa città è chiamata a fare nei prossimi mesi. Da un lato la scelta dei cittadini nell’espressione del voto che è la massima espressione della democrazia di un paese e nello stesso tempo le scelte di quelli che si candidano all’amministrazione della città. Ho rivolto un appello in cui rivolgo ai cristiani, agli uomini e alle donne di buona volontà. Ho chiesto di farvi orientare dalla sincera ricerca del bene comune. Date il vostro voto, libero e responsabile, a uomini e donne che veramente amano questa città. Che siano competenti nella gestione della cosa pubblica e che siano onesti soprattutto. Non votate secondo una mentalità clientelare, né per motivi di clan familiari. Ai cittadini di San Felice io chiedo da vescovo umilmente di avere rettitudine di coscienza, senso di responsabilità e libertà nell’esercizio del voto”.

Parole pronunciate con tono pacato, ma che hanno in sé una forza concreta e vibrante che di sicuro comporterà qualche reazione nell’ambiente politico cittadino.

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