Maxi inchiesta su truffe online: 44 indagati nel mirino della Procura
Smascherata la rete criminale che operava in Campania: dalle Polizze RCA inesistenti alle carte prepagate Postepay e Mooney

Indagine lampo e notifiche
AVERSA (di Lucia Sforza) - La Procura di Napoli Nord chiude il cerchio
La Procura della Repubblica di Aversa – Napoli Nord, guidata dal sostituto procuratore Fabio Sozio, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 44 persone: l’accusa è associazione a delinquere finalizzata a truffe online tramite carte Postepay e Mooney.
Il trucco: annunci ingannevoli e denaro su carte prepagate
Gli indagati pubblicavano annunci falsi su siti e piattaforme per vendere pellet o polizze RCA a prezzi vantaggiosi. Le vittime, convinte di rivolgersi ad agenzie serie, pagavano tramite prepagate intestate a prestanome. Dopo incidenti o controlli emergeva: polizze inesistenti e soldi spariti.
L’operazione dei carabinieri di Parete
I carabinieri della stazione di Parete, coordinati dal comandante Vincenzo Boerio, hanno svolto un’indagine capillare, ricostruendo legami, dinamiche e movimenti finanziari tra gli indagati.
Chi c’era dietro: promotori e ruoli chiave
Tra i promotori figurano Andrea Martiniello (Aversa), Maria Cipriani, Fiorella D’Alterio, Maria Falco, Francesca Mallardo (Parete), Nadya Kit (ucraina), Rosalba D’Orazio (Cesa), Daniela D’Orazio (Gricignano d’Aversa) e un soggetto noto solo come “Massimo”, considerato il capo organizzativo.
Un esercito di indagati sparsi per la Campania
Oltre ai principali, altri 35 soggetti risultano indagati in vari episodi: da Casal di Principe a Marano, Caserta, Pozzuoli, Benevento e altri comuni come Lusciano, Battipaglia, Quarto, Sant’Agnello, Sant’Angelo d’Alife.
Un fenomeno in numeri
Le forze dell’ordine contestano 62 episodi fra pellet e polizze false. Le vittime si trovano da Napoli nord fino a fuori regione, segno di una struttura criminale solida e operativa oltre i confini campani .
Cosa succede adesso
Con la chiusura delle indagini, la Procura si prepara a chiedere al GUP (Giudice dell’Udienza Preliminare) il rinvio a giudizio. Fra gli indagati ci sono nomi già assistiti da studi legali (es. avv. Paolo Caterino)
Il valore del blitz investigativo
Il plauso va ai carabinieri di Parete: grazie a indagini rapide e dettagliate hanno impedito che la rete continuasse a truffare ignari cittadini .
La denuncia e l’invito alla cautela
Questa indagine ribadisce l’importanza della prudenza online: verificare sempre fonti, reputazione di venditori e modalità di pagamento. Se l’offerta sembra troppo conveniente… probabilmente lo è.
La maxi inchiesta rispecchia una tendenza preoccupante: criminali organizzati sfruttano strumenti digitali e carte prepagate per arricchirsi. Adesso tocca alla giustizia – e alla pazienza degli ignari utenti – capire se il sistema potrà davvero arrestare queste maglie del crimine.