Frode da oltre 3,7 milioni con falsi lavori edilizi: sequestri e indagini in corso
Architetto e società sotto accusa per aver simulato ristrutturazioni mai avviate: scoperta una maxi frode fiscale sul Superbonus 110%.

Scoperta frode milionaria sul Superbonus 110%
(Lucia Sforza)
Una nuova truffa legata al Superbonus 110% è stata portata alla luce dalla Guardia di Finanza, che ha eseguito un sequestro preventivo di oltre 3,7 milioni di euro. L’operazione nasce da un’inchiesta della Procura di Napoli Nord, che ha messo nel mirino un architetto e una società con sede legale a Napoli, accusati di aver simulato interventi di ristrutturazione edilizia in due condomìni, allo scopo di incassare indebitamente i crediti d’imposta.
Lavori mai iniziati, ma crediti fiscali già ceduti
Le indagini sono partite da denunce di alcuni proprietari degli appartamenti, i quali avevano aderito alla proposta di riqualificazione avanzata dalla società. Ai clienti era stato promesso un intervento completo grazie alla possibilità dello sconto in fattura, previsto dal Superbonus. Tuttavia, i lavori non sono mai partiti.
Nonostante l’assenza di qualunque cantiere, la società ha falsamente comunicato all’Agenzia delle Entrate l’esistenza dei crediti maturati e ha proceduto con la loro cessione a soggetti terzi. Inoltre, ha emesso fatture fittizie a nome degli stessi condomini, all’insaputa degli interessati.
Il ruolo chiave dell’asseverazione falsa
A rendere possibile la frode è stata anche la complicità di un tecnico abilitato, che ha firmato un’asseverazione falsa, utile a certificare lo stato avanzato dei lavori. Questa falsa attestazione ha permesso alla società di trasmettere dati apparentemente regolari all’ENEA, completando la simulazione dell’intero iter burocratico previsto per l’ottenimento dei benefici fiscali.
Sequestro da 3,7 milioni per fermare i crediti illeciti
Su delega della Procura della Repubblica, il Gruppo GdF di Frattamaggiore ha eseguito il sequestro preventivo su beni, disponibilità finanziarie e crediti fiscali, per un valore totale di oltre 3,7 milioni di euro. Il provvedimento ha avuto lo scopo di interrompere la circolazione di crediti falsi, tutelando le casse dello Stato da un potenziale danno erariale.
Le autorità hanno chiarito che il sequestro ha bloccato crediti già comunicati e non ancora monetizzati, impedendo l’ulteriore diffusione del meccanismo fraudolento.
La Procura: “Fondi pubblici da proteggere con controlli preventivi”
La Procura di Napoli Nord, con questa azione, ha voluto ribadire l’importanza dei controlli preventivi e mirati, specialmente in un ambito ad alto rischio come quello delle agevolazioni fiscali legate all’edilizia. L’indagine resta aperta per accertare eventuali altre responsabilità, sia tra i collaboratori della società che tra soggetti terzi che potrebbero aver beneficiato dei crediti in modo inconsapevole.