Il Pronto Soccorso del Pineta Grande verso la chiusura
Debiti milionari con la Regione Campania, la direzione annuncia la sospensione delle attività dal 18 luglio

CASTEL VOLTURNO - Una notizia drammatica scuote l’area sud della costa casertana: il Pronto Soccorso dell’ospedale Pineta Grande rischia concretamente di chiudere i battenti. La causa è un debito di circa 16 milioni di euro che la Regione Campania, per conto del Servizio Sanitario Nazionale, non ha ancora saldato alla struttura sanitaria.
Una somma rimasta inevasa da oltre un anno, che sta compromettendo in modo irreversibile la tenuta economica dell’unico presidio ospedaliero della zona in grado di garantire emergenze e ricoveri per circa 100mila cittadini, con oltre 60mila accessi annui al solo Pronto Soccorso.
La decisione della direzione: stop alle attività dal 18 luglio
Con una comunicazione ufficiale firmata dal presidente Vincenzo Schiavone, la direzione del Pineta Grande ha annunciato una “interruzione forzata dell’attività di ricovero e di pronto soccorso dal 18 luglio al 5 settembre”. Il documento è già stato trasmesso alla Regione Campania, alla Prefettura di Caserta, al Comune di Castel Volturno e all’ASL competente.
Una crisi annunciata: i limiti imposti dai tetti di spesa
Alla base del collasso, l’imposizione dei tetti di spesa regionali, che ogni anno definiscono il numero massimo di prestazioni sanitarie rimborsabili. Raggiunto il limite, come previsto per il 18 luglio, la struttura dovrebbe continuare ad operare senza alcuna copertura economica, sobbarcandosi interamente i costi di personale, materiali e forniture. Una situazione economicamente insostenibile, che porterebbe la struttura a operare “in perdita”, trasformandola di fatto in una clinica privata accessibile solo a chi può permetterselo.
L'allarme del sindaco Marrandino: “Catastrofe per i più fragili”
A denunciare la gravità della situazione è stato anche il sindaco di Castel Volturno Pasquale Marrandino, che ha scritto una lettera alle istituzioni:
«Se davvero dovesse accadere, sarebbe una vera e propria catastrofe. A Castel Volturno vivono migliaia di persone in condizioni di precarietà, con una capacità di spesa inferiore anche a un euro al giorno. Il Pineta Grande rappresenta per loro non solo un presidio sanitario, ma anche un punto di riferimento sociale».
Il sindaco ha ricordato la grave carenza di trasporti pubblici e la lontananza delle alternative ospedaliere (Pozzuoli, Giugliano, Sessa Aurunca), che costringeranno i cittadini a percorrere oltre 30 chilometri in caso di emergenza. Un ritardo che in alcune situazioni potrebbe risultare fatale.
Un pericolo concreto per migliaia di vite
La chiusura del Pronto Soccorso del Pineta Grande non rappresenta solo una crisi finanziaria, ma rischia di trasformarsi in una tragedia umanitaria. I più fragili, gli anziani, i migranti e le famiglie a basso reddito si troverebbero privi di ogni forma di assistenza sanitaria di prossimità.
Dal 18 luglio, se non ci saranno interventi risolutivi da parte della Regione Campania, il litorale casertano resterà senza alcun presidio di emergenza, abbandonando migliaia di persone in balia del destino.
Serve un intervento immediato per scongiurare la chiusura e salvare un presidio sanitario fondamentale per il territorio. In gioco non c’è solo un bilancio, ma la vita di un’intera comunità.