antica cittadella
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Emanuele Di Caterino
Emanuele Di Caterino

AVERSA/SAN CIPRIANO D'AVERSA (Lucia Sforza) - Una storia di dolore ininterrotto e giustizia negata arriva da Aversa e San Cipriano d’Aversa. 

La lettera al ministro Nordio: "Attendo giustizia per mio figlio Emanuele, ucciso a 14 anni"

Amalia Iorio, madre del giovanissimo Emanuele Di Caterino, ha rotto il silenzio e inviato una lettera direttamente al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per chiedere un intervento immediato che ponga fine a un calvario giudiziario che dura da quasi tredici lunghissimi anni.


Omicidio avvenuto la sera del aprile 2013 ad Aversa

Emanuele fu brutalmente assassinato la sera del 7 aprile 2013 ad Aversa, colpito alle spalle da un 17enne armato di coltello. Nonostante il tempo trascorso, l'assassino di suo figlio è tuttora libero, in attesa della conclusione del processo. Dopo un rinvio della Corte di Cassazione, la sentenza in Corte d’Appello a Napoli è prevista per domani, 3 ottobre, dopo l'ennesima serie di rinvii.


Amalia Iorio, madre di Di Caterino, chiede al Guardasigilli di sbloccare il processo: da 13 anni si attende la sentenza


"Aspetto una sentenza da quasi 13 lunghissimi anni, non posso vivere così," ha dichiarato Amalia Iorio. "Non ce la faccio più ad ascoltare il nome Emanuele nelle aule dei tribunali, vorrei che riposasse in pace."
La lettera inviata al Ministro Nordio, tramite i suoi legali, implora che si possa finalmente giungere a una conclusione del procedimento. La madre denuncia l'incredibile stallo giudiziario: il procedimento, re-incardinato davanti alla Corte di Appello del Tribunale per i Minorenni di Napoli, non riesce a celebrarsi in quanto il presidente del Tribunale non riesce a comporre il collegio giudicante con magistrati che non abbiano già, in qualche modo, espresso un parere o siano intervenuti sulla vicenda.
Questo problema nasce da un precedente grave errore: la prima condanna emessa dal Tribunale dei Minori di Napoli per l’assassino di suo figlio fu in seguito annullata per un vizio nel procedimento.


L'Appello disperato: "Voglio solo piangere mio figlio e la sentenza"


Amalia Iorio teme che questo lungo e logorante calvario possa ancora prolungarsi. "Sono delusa e amareggiata, ma continuo a lottare affinché anche altri genitori che hanno perso un figlio per mano di altri ottengano giustizia in tempi ragionevoli."
Al Ministro Nordio, la madre ha chiesto di intervenire con urgenza per rendere possibile la celebrazione del procedimento: "È giusto che mi si conceda la possibilità di piangere mio figlio sapendo che chi ha ucciso sia stato giudicato." L’udienza di domani rappresenta una data cruciale, con la speranza che non venga rinviata ancora una volta.