antica cittadella
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TRENTOLA DUCENTA – Si è chiuso il processo al Tribunale di Napoli sull’inchiesta sul giro di corruzione, usura ed estorsione che ha riguardato anche il Consorzio Unico di Bacino, con la finalità di favorire il clan Ferrara-Cacciapuoti di Villaricca.

La sentenza

Il giudice Luca Rossetti ha condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione l’imprenditore di Trentola Ducenta Emilio Chianese, colpevole solo per uno dei capi d’imputazione e assolto per le altre. Sono stati invece assolti da tutte le accuse il boss Francesco Ferrara, Antonio Sarracino e Gianfranco Caldarelli. La Procura aveva richiesto per loro pene tra i 10 e i 12 anni. Sono stati invece rinviati a giudizio i due funzionari del Cub Antonio Ferdinando Zivolo e Andrea Improta, che avrebbero ricevuto una mazzetta

L'indagine

L’indagine è partita dal suicidio di un imprenditore che era finito nella trappola estorsiva del clan. Per rispondere a questa esigenza, si era rivolto ad uno strozzino finendo alla fine coperto di debiti. L’imprenditore avrebbe gestito lo smaltimento di alcuni mezzi del Consorzio e proprio in questo frangente verrebbe fuori una mazzetta consegnata da Chianese ai due funzionari.