antica cittadella
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Maxi operazione antidroga: colpita una rete criminale

(Lucia Sforza)

È scattato all’alba il blitz dei carabinieri, al termine di un’indagine durata quasi due anni. Otto misure cautelari sono state eseguite a carico di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione abusiva di armi da fuoco e porto illegale di munizioni.

Gli investigatori hanno tracciato una fitta rete di traffici illeciti che ruotava intorno allo smercio di cocaina e hashish, con un volume d'affari stimato intorno ai 70.000 euro.


Otto misure cautelari, dieci indagati totali

Il GIP, su richiesta della Procura, ha disposto:

3 custodie cautelari in carcere

2 arresti domiciliari

3 obblighi di firma

Tra i nomi noti coinvolti figurano Guido Frascogna, Fabio Bencivenga e Filippo Gravante, già attenzionati in precedenti operazioni antidroga. A difenderli, tra gli altri, l’avvocato Paolo Raimondo.


Intercettazioni e linguaggio in codice

Le indagini, partite nell’agosto 2021 e concluse nel marzo 2023, si sono basate su intercettazioni ambientali e telefoniche, appostamenti, pedinamenti e testimonianze di acquirenti. Il gruppo usava un linguaggio criptico e convenzionale per comunicare, rendendo difficile ma non impossibile per gli investigatori decodificare le attività.


Armi, droga e arresti in flagranza

Nel corso delle operazioni, due soggetti sono stati arrestati in flagranza: uno per detenzione illegale di armi in luogo pubblico, l’altro per possesso di sostanze stupefacenti.

Sequestrati:

2 pistole, di cui una con matricola abrasa

59 proiettili

circa 400 grammi di droga

Il materiale rinvenuto è stato messo sotto sequestro per ulteriori accertamenti balistici e tossicologici.


Presunzione di innocenza e prossimi sviluppi

La Procura ha ricordato che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari. Le misure cautelari sono state emesse senza contraddittorio e dovranno ora essere valutate nel merito dal giudice competente.

Tutti gli indagati, fino a eventuale sentenza definitiva, devono considerarsi presunti innocenti. Nel frattempo, le indagini proseguono per chiarire il coinvolgimento dei singoli nelle attività contestate.