Basket, l'Olympia vince e vola in semifinale di serie D
Dall'Inferno al Paradiso: Maddaloni recupera 12 punti in gara 3 contro Avellino e accede alla semifinale

MADDALONI (Giampaolo Chiriano) - A Maddaloni va in scena gara 3 dei quarti di finale tra l'Olympia Basket Maddaloni e la Vision Sport Avellino. La serie è sul 1 a 1, con entrambe le compagini vittoriose in casa fin qui. I calatini sfoderano un quintetto base inedito, con Izzo da pivot, Iodice, Ciccone, Fiore e Ragnino, in barba alla fisicità degli irpini, per due chiare indicazioni tattiche: cambiare in difesa su tutti e premiare Iodice e Ragnino in post.
La cronaca
I primi minuti sembrano sorridere ai maddalonesi, che tuttavia raccolgono sul tabellone meno di quanto seminano sul parquet del Palazzetto "Angioni Caliendo". Infatti, a fine primo tempo risulteranno tante le azioni offensive ben costruite e poi vanificate dall'imprecisione sotto canestro. La Vision ne approfitta, ricuce il piccolo scarto e chiude il primo quarto in vantaggio. Il secondo periodo inizia drammaticamente per i padroni di casa: palle perse sanguinose, errori marchiani sotto il canestro, amnesie difensive. La Vision scappa ma viene ripresa con un moto d'orgoglio dei maddalonesi sul finire della frazione. Si va all'intervallo con gli irpini in vantaggio e l'Olympia vicina ad inseguire. Punteggio basso, squadre bloccate, poche emozioni. Ai padroni di casa manca qualcosa. Qualcosa che manca perfino sugli spalti, anche se gremiti come alla scorsa fantastica cavalcata play off dei calatini. Aleggia una strana atmosfera. Nuvole minacciose all'orizzonte che promettono tempesta.
L'intervallo termina, le nuvole si sono addensate. Inizia il terzo quarto e l'Olympia scivola sul -12. Poi, l'imprevedibile. Una scarica elettrica. Un flash, proprio come nel logo dell'Olympia: Coach Carlo Corbo estromesso ingiustamente per doppio tecnico in 20 secondi (anche se tutto il palazzetto ha sentito un solo fischio e non due, n.d.r.). Ma come dalla tempesta nasce l'arcobaleno, l'imbarazzante prova della coppia arbitrale fa ascendere il giovane secondo Davide Mastropietro a primo allenatore. Coach Corbo abbandona il campo senza dare nessuna indicazione. Non ne ha bisogno. Si fida ciecamente del suo vice e, come lui, tutta la squadra. Ed è così che dall'abisso risale con veemenza una marea di correnti calde. Incandescenti. Determinazione, ira, appartenenza. I calatini recuperano il -12 e nel quarto quarto, sospinto dalla bolgia casalinga, arriva a condurre il match. A rompere definitivamente gli equilibri ci pensa un indomito Domenico Fiore, che intercetta una rimessa irpina direttamente dalle mani del pivot avversario e si invola a canestro, segnando il canestro forse più importante del match. È lui l'uomo partita, il mvp di gara 3. A fine partita il tabellino, anche se eccezionale, non dà sufficiente onore alla sua meravigliosa partita. Tanti i palloni recuperati, altrettante le penetrazioni inarrestabili, i rimbalzi catturati. Con le triple di Ragnino, di Izzo e di Ciccone, l'Olympia vola in semifinale di Serie D. Nonostante il maltempo, nonostante una coppia arbitrale inadeguata e nonostante una intrepida Vision Sport Avellino. Ad attenderli al prossimo turno il fortissimo Basket Solofra.
Tabellini
Ragnino 13, Fiore 13, Izzo 5, Cautiero 4, Iodice 4, D'Orta 3, Merola 2, Bocciero L. 0, Bocciero R. 0, Tescione 0, Della Peruta 0.