Appalti truccati alle ditte in odor di camorra, riflettori sulle intercettazioni
Conferito incarico al perito che dovrà trascrivere una trentina di ambientali. Il deposito è atteso tra 45 giorni

CALVI RISORTA. Entrano nel vivo le udienze del processo a carico di 13 persone coinvolte nell'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha scoperchiato un presunto sistema di appalti truccati e distrazione di fondi nel Comune di Calvi Risorta, con legami diretti al clan dei Casalesi.
Dinanzi alla terza sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Luciana Crisci, è stato conferito l’incarico al perito trascrittore Franco Romeo, chiamato a trascrivere le circa 30 intercettazioni ambientali. Il deposito delle trascrizioni è atteso tra 45 giorni, mentre la prossima udienza è fissata per ottobre, quando saranno escussi i collaboratori di giustizia Mario Ivarazzo, Nicola Schiavone, Bruno Lanza, Giuseppe Misso e Nicola Panaro.
Gli imputati e le accuse
Sul banco degli imputati figurano, tra gli altri: Giovanni Rosario Lombardi, ex sindaco di Calvi Risorta; Giuliano Cipro, vicesindaco; Piero Cappello, ex presidente del Consorzio ASI. Gli imprenditori Raffaele Pezzella, Tullio Iorio, Francesco Verazzo. I tecnici e dipendenti Carlo De Caprio, Giuseppe Napoletano, Massimo Di Stefano.
Le accuse, formulate dai pm antimafia Graziella Arlomede e Maurizio Giordano, comprendono: Associazione per delinquere, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, riciclaggio, favoreggiamento, intestazione fittizia di beni , nil tutto con l'aggravante mafiosa per alcuni capi d'imputazione.
Le gare d'appalto nel mirino
Due gli appalti chiave oggetto d’indagine, del valore complessivo di circa 3 milioni di euro:
Manutenzione stradale interna e di collegamento con la SS6 Casilina
Adeguamento sismico ed efficientamento energetico del complesso scolastico “Cales”
Secondo gli inquirenti, l’aggiudicazione sarebbe stata pilotata tramite manipolazione del sistema informatico dell’Asmel Consortile, con l’inserimento di ditte riconducibili agli imprenditori Pezzella e Iorio, tramite prestanome.
Soldi al clan dei Casalesi
Le indagini avrebbero accertato che una parte dei fondi pubblici incassati illecitamente sarebbe stata dirottata al clan dei Casalesi, attraverso la gestione occulta di società e il ricorso a operazioni di riciclaggio. In particolare, Petrillo e Napoletano avrebbero effettuato 65 prelievi in contanti (per un totale di 39mila euro) e 14 bonifici (per 442mila euro) alla Parking Group, per prestazioni inesistenti.
Favori e scambi di promesse
L’ex sindaco Lombardi avrebbe consegnato anticipatamente documenti riservati all’imprenditore Verazzo, garantendogli l’aggiudicazione di lavori pubblici. In cambio, Verazzo avrebbe chiesto futuri appalti. Per entrambi è contestata anche l’aggravante mafiosa.
L’inchiesta si è estesa anche al Comune di Presenzano, dove risultano truccate altre due gare. Una da 500mila euro per affidarla alla D’Alessandro Costruzioni, formalmente di Gennaro D’Ascenzio, ma riconducibile a Pezzella
Un’altra per la realizzazione di un’area attrezzata in località Pozzo, con coinvolgimento di De Caprio, Cappello, Di Fiore e Di Stefano
"Bonifica" anti-spie in Comune
Il vicesindaco Giuliano Cipro è accusato di favoreggiamento personale per aver effettuato una “bonifica ambientale” all’interno degli uffici comunali, cercando microspie e aiutando così Piero Cappello a eludere le investigazioni.
Parte civile e difese
Il Comune di Calvi Risorta si è costituito parte civile con l’avvocato Maddalena Napolano. Tra i difensori figurano gli avvocati Giuseppe Stellato, Giuseppe De Angelis, Ferdinando Letizia, Vincenzo Alesci, Claudio Sgambato, Marco Acampora, Caterina Ursillo e Federico Conte.