antica cittadella
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CASERTA – Si chiude con un'archiviazione il procedimento penale a carico dell'avvocato casertano Luigi Adinolfi e di altre tre persone accusate di truffa ai danni dell'ingegnere Francesco Biondi, dirigente del Comune di Caserta sospeso a maggio scorso per sei mesi dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi dopo lo scioglimento del Comune di Caserta, avvenuto ad aprile, per infiltrazioni camorristiche. La sospensione è dovuta alla circostanza che Biondi è rimasto coinvolto in numerose indagini giudiziarie della procura di Santa Maria Capua Vetere che hanno portato allo scioglimento dell'ente guidato dal sindaco Pd Carlo Marino. 

La denuncia

C'era poi questa ulteriore inchiesta, in cui Biondi si presentava come parte offesa però, che lui stesso aveva attivato con una denuncia presentata nel settembre 2024, peraltro proprio nel periodo in cui il dirigente veniva raggiunto dalle misure cautelari degli arresti domiciliari per il suo coinvolgimento nelle indagini della Procura sammaritana. Biondi aveva presentato la querela dopo essere stato condannato al risarcimento di circa 292mila euro all'esito di un giudizio civile; riteneva che il tribunale di Santa Maria Capua Vetere e il consulente tecnico d'ufficio nominato dai giudici sarebbero stati ingannato da Adinolfi e dagli altri indagati, che, a detta di Biondi, avrebbero omesso di depositare una sentenza del Consiglio di Stato che avrebbe potuto dargli ragione.

L'archiviazione

Il gip ha tuttavia respinto l'ipotesi ritenendo la denuncia "pretestuosa". "Hanno tentato di intimidirmi con la denuncia totalmente infondata e non ci sono riusciti" ha commentato l'avvocato Adinolfi (difeso dall'avvocato Pasquale Rocco).