CAPUA - "Rivedo finalmente la luce dopo un aver vissuto un incubo". Marco Ricci, ex assessore del Comune di Capua (Caserta) assolto ieri dalla Corte d'Assise di Appello di Napoli dall'accusa di concorso esterno in associazione camorristica insieme all'ex sindaco Carmine Antropoli (entrambi assolti anche in primo grado), si gode i primi reali momenti di libertà dopo 4 anni di processi, consapevole di potersi riprendere la "propria vita" oltre alla "dignità morale e sociale tante volte messa in discussione". Anche perché dopo due verdetti contrari sembra ormai caduto il "teorema" della Dda di Napoli sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi al Comune di Capua.

Dopo il coinvolgimento nell'indagine nel 2019, Ricci fu sospeso dal servizio, essendo un maresciallo della Guardia di Finanza, e ora, una volta pubblicate le motivazioni della sentenza (deposito entro 90 giorni), potrà chiedere al Corpo di essere reintegrato. "Ringrazio la mia famiglia che con me ha dovuto purtroppo patire questi tristi momenti. Ho sempre detto loro di essere pazienti perché, nonostante tutto, ho sempre avuto fiducia nella magistratura, ho sempre confidato nella serenità e professionalità dei giudici che lavoravano sulle carte. Ringrazio amici e colleghi con cui ho condiviso ad oggi 26 anni di Guardia di Finanza. Avrò sempre fiducia nelle Istituzioni.

Voglio ringraziare anche il mio legale Guglielmo Ventrone per il lavoro svolto con professionalità e serietà". Ricci insieme all'ex sindaco di Capua Carmine Antropoli e all'altro imputato Armando Porciello (anche questi è difeso da Guglielmo Ventrone), è stato prosciolto per mancanza di querela anche per l'unica condanna rimediata in primo grado per l'episodio dello "schiaffo" che l'imprenditore colluso Francesco Zagaria, collaboratore di giustizia, avrebbe dato nel 2016, nello studio di Antropoli, ad un candidato alle Comunali di Capua al fine di fargli ritirare la candidatura. Inoltre nel processo bis sulle infiltrazioni camorristiche al Comune di Capua, Ricci ha rimediato sempre con Antropoli, nel giugno scorso, una prima assoluzione in abbreviato.