antica cittadella
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CASERTA (Lucia Sforza)- Una rete strutturata avrebbe permesso a decine di candidati di scalare le graduatorie scolastiche del personale Ata e docente con titoli mai conseguiti. Sono 28 le persone coinvolte nell’indagine, accusate di aver utilizzato diplomi falsi e attestati contraffatti per ottenere supplenze e incarichi a tempo determinato.


 Come funzionava il sistema di falsificazione

Secondo gli investigatori, i titoli scolastici erano prodotti da un’organizzazione ben radicata, attiva in particolare nei periodi di aggiornamento delle graduatorie: bienni 2017-2019, 2020-2022 e 2021-2023. Venivano creati documenti fasulli come certificazioni informatiche (coding, LIM, tablet), diplomi professionali, abilitazioni e persino attestati di servizio mai svolti.


 Prezzi dei titoli e vantaggi ottenuti

Il costo dei documenti variava dai 150 euro per le certificazioni minori, fino a 2.000 euro per i titoli più utili a incrementare il punteggio in graduatoria. Questo sistema permetteva ai beneficiari di ottenere incarichi scolastici a discapito di chi si affidava esclusivamente al proprio percorso reale.


 Indagini avviate grazie a segnalazioni anonime

Le prime anomalie sono emerse da controlli incrociati e segnalazioni anonime. La Guardia di Finanza ha poi ricostruito l’intera rete, portando alla chiusura dell’inchiesta preliminare. Alcuni casi sono stati separati per verificare la posizione dei singoli acquirenti dei falsi titoli.


 Rischi per i coinvolti e danni al sistema scolastico

Gli indagati devono rispondere di falsificazione di atti pubblici di fede privilegiata. Il sistema illecito ha danneggiato la meritocrazia, compromettendo la trasparenza nell’assegnazione degli incarichi scolastici e penalizzando i candidati onesti. Si attende ora la decisione del tribunale sui rinvii a giudizio.