Auto incendiate per la casa contesa: arriva la condanna
Era il mandante degli attentati dolosi per costringere una famiglia a vendere l’appartamento

CAPUA - È arrivata la condanna per Gazmir Shahu, 39 anni, cittadino albanese ritenuto mandante degli attentati incendiari compiuti contro una famiglia di Capua, vittima di una brutale campagna di intimidazione.
La condanna
Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto da Giovanni Caparco, con a latere i giudici Francesco Maione e Patrizia Iorio, ha inflitto all’imputato una pena di 7 anni di reclusione.
Secondo la ricostruzione della procura, il 39enne – soprannominato “Gas” – avrebbe agito in accordo con i coniugi Claudio Sinapi e Annamaria Fortino, i quali volevano ottenere a prezzo stracciato un appartamento in piazza Di Rauso, già acquistato dalla famiglia presa di mira. A supportare la ricostruzione l’accusa della sostituta procuratrice Gerardina Cozzolino, che aveva chiesto una pena di 9 anni per Shahu.
Le indagini
Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Capua, hanno rivelato un'escalation di intimidazioni che vanno ben oltre le pressioni psicologiche. Oltre a continui atti vandalici come graffi sulla porta d’ingresso, sabotaggi alle grondaie e agli ascensori, la famiglia ha dovuto subire minacce di morte. I coniugi Sinapi, secondo l'accusa, avrebbero assoldato Shahu e il connazionale Likaj – ritenuto esecutore materiale degli incendi – pagando poche migliaia di euro per i raid.
Il tutto nasce dal rifiuto della famiglia di vendere l’appartamento a 70mila euro, un prezzo ben al di sotto del valore di mercato. Da quel momento sono partiti i raid: sette auto date alle fiamme in meno di un anno. Tra queste, una Fiat 500 e una Citroën C3 appartenenti rispettivamente al capofamiglia – oggi deceduto – e alla figlia.
La posizione di Gazmir Shahu è stata separata rispetto a quella degli altri imputati e giudicata in rito ordinario. In precedenza, in rito abbreviato, il gup Daniela Vecchiarelli aveva già condannato i coniugi Sinapi e Fortino a 4 anni per stalking ed estorsione, e lo stesso Likaj a 3 anni e 8 mesi per incendio doloso.