Calciatore casertano pagato con un assegno "sospetto": c'è un indagato
La Procura ha disposto il sequestro dell'assegno: prima svolta nel caso di Mario Giannini di Mondragone

MONDRAGONE – Svolta veloce nella vicenda del calciatore originario di Mondragone Mario Giannini, che aveva ricevuto un assegno post datato dalla società per cui giocava che non poteva incassare.
La vicenda
Classe 2001 residente a Mondragone, figlio di un noto imprenditore, originario di Napoli è calciatore de L’Aquila, ma ceduto in prestito alla società U.S. Angri. Nel contratto firmato dal Giannini si stabiliva un contratto fino al 30 giugno per un compenso annuo di 6.500 euro per la stagione 2024/2025 il cui pagamento sarebbe stato diviso in rate mensili. Al tempo stesso, Giannini riceveva dal Direttore Generale della società avv. Armando Lanzione un assegno post datato di 5.400 euro da incassare solo al 30 giugno 2025 ed in caso di mancato pagamento dei ratei. Il calciatore però, non nutrendo tanta fiducia nella società, andava a verificare l’assegno ricevuto sulla Centrale allarme interbancaria Assegni smarriti, sottratti o bloccati (Pass) scoprendo che “l'assegno ricercato è stato segnalato tra gli assegni smarriti, sottratti o bloccati”.
Le azioni della Procura
In seguito all’esposto del calciatore, presentato dall’avvocato Riccardo Rosa, la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, su provvedimento del sostituto procuratore Marco Fiorillo, ha disposto non solo il sequestro dell’assegno, ma anche l’iscrizione nel registro degli indagati del presidente della società U.S. Angri Raffaele Niutta per calunnia. Adesso bisognerà solo aspettare che le indagini facciano il loro corso.