antica cittadella
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REGIONALE (Lucia Sforza)- Ha scelto di non parlare Christian Persico, 37 anni, accusato di aver ucciso l’ex compagna Tina Sgarbini, 47 anni. Portato davanti al pubblico ministero, il muratore si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo il suo legale Michele Gallo, Persico sarebbe “tranquillo e lucido”, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip.

La scoperta del delitto

Il corpo della donna è stato ritrovato nell’appartamento di via mons. Michelangelo Franchini. A far scattare l’allarme, un biglietto lasciato dall’uomo ai genitori con scritto: “Ho fatto una cavolata”. I familiari hanno subito avvisato i carabinieri, che hanno rinvenuto la vittima. Persico, fuggito dopo il delitto, è stato bloccato poco distante senza opporre resistenza.

Le indagini e i rilievi

Secondo i primi accertamenti del medico legale Marina D’Aniello, Tina è morta per asfissia meccanica esterna. Resta da chiarire se sia stata strangolata a mani nude o soffocata con un oggetto. Le certezze arriveranno solo con l’autopsia. Sul volto dell’indagato i segni di graffi, forse dovuti al tentativo disperato della donna di difendersi.

Comunità sotto shock

Il sindaco Martino D’Onofrio ha espresso lo sgomento dell’intera comunità:

“Non c’erano denunce o segnali di pericolo, e questo rende l’episodio ancora più drammatico. Ora bisogna pensare ai tre figli di Tina, rimasti improvvisamente senza madre”.