Frode Fiscale, la Cassazione conferma le condanne per le fatture false
La cassazione conferma e confisca un immobile per frode fiscale

CASERTA (Lucia Sforza)- La Corte di Cassazione ha messo la parola fine a un'articolata vicenda di frode fiscale, confermando le condanne a carico di Antonio Della Gatta, 45 anni, e Giuseppe Maisto, 51 anni. I due, originari rispettivamente di Aversa e Caserta, avevano orchestrato un sistema per abbattere le imposte tramite l'uso di fatture false e operazioni inesistenti.
Il Meccanismo Fraudolento e le Condanne
Secondo la Guardia di Finanza, i due avrebbero gonfiato i costi delle società Gruppo Dega e Dega Costruzioni con l'obiettivo di ridurre il reddito imponibile. I bonifici fittizi venivano poi prelevati in contanti o trasformati in assegni. Il Tribunale di Napoli Nord aveva condannato Della Gatta a 3 anni e 6 mesi e Maisto a 2 anni e 7 mesi, disponendo anche la confisca di un appartamento a Riccò del Golfo di Spezia.
La sentenza d'appello aveva ridotto la pena di Maisto, ma la Cassazione ha respinto i ricorsi, rendendo definitive le condanne. I giudici hanno sottolineato la natura "scarna" e "incompleta" della documentazione fornita e hanno descritto la Dega Costruzioni come "uno scudo" creato da Della Gatta per evadere il fisco.
La Confisca dell'Appartamento
Un elemento chiave del processo è stato l'appartamento in Liguria, formalmente intestato alla moglie di Della Gatta. La Cassazione ha ritenuto che l'immobile fosse "sostanzialmente nella disponibilità" dell'imputato, in quanto l'acquisto era stato pagato con un bonifico partito dal suo conto. Per questo, la Corte ha ritenuto legittima la confisca dell'immobile come profitto del reato.
Con questa sentenza, Della Gatta e Maisto non solo dovranno scontare le loro pene, ma dovranno anche versare 3.000 euro ciascuno alla Cassa delle ammende, oltre alle spese processuali, confermando in via definitiva l'esistenza di un sistema di frode ben orchestrato per ingannare il fisco