Addio Luigi, corteo e tante lacrime a Mondragone per l'ultimo saluto
Il feretro si è fermato di fronte al campo sportivo. Il parroco: "Alla famiglia diciamo: non siete soli"

MONDRAGONE – Si è svolto ieri pomeriggio a Mondragone l’ultimo saluto al 17enne Luigi Petrella travolto ed ucciso una settimana fa mentre viaggiava sul suo scooter in via Padule.
La sosta al campo sportivo
Il corteo funebre si è mosso dall’abitazione del giovane. Il feretro è stato seguito da un un'immensa fiumana di cittadini in lacrime, in maggioranza giovanissimi, che ha poi raggiunto la chiesa di San Michele Arcangelo in via Duchi degli Abruzzi. Nel percorso lungo la chiesa, la bara si è fermata nei pressi del campo sportivo, il luogo del cuore di Luigi, dove è stata fatta ascoltare anche la colonna sonora del film “La vita è bella”.
Le parole del parroco
A celebrare il rito funebre è stato il parroco don Achille Taglialatela: “Il sacrificio di Luigi, giovane pieno di vita strappato all’affetto dei suoi cari, reclama una parola vera, una luce che non si spegne. Il Vangelo del chicco di grano (Gv 12,24) è una scelta fortissima e piena di mistero e speranza: «Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.» - ha dichiarato don Achille - Fratelli, sorelle, ci troviamo davanti a un vuoto che nessuna parola può colmare: Luigi aveva solo 16 anni. È difficile capire, è umano ribellarsi. Ma oggi siamo qui con la forza della luce, con il silenzio acceso di questa fiaccolata, a dire che il dolore non avrà l’ultima parola.
Don Achille ha poi voluto rivolgersi ai tanti giovani presenti e alla famiglia di Luigi: “Cari giovani, fatevi terreno buono. Abbiate il coraggio di non far cadere invano la vita dei vostri amici. Trasformate questo dolore in scelta, in rispetto, in responsabilità. La strada non può più essere un luogo di morte, ma cammino condiviso. E voi potete fare la differenza: nella guida, nell’amicizia, nel perdono. Alla famiglia di Luigi diciamo: non siete soli. Questa fiaccolata è un abbraccio che cammina, un popolo che si fa vicino. E nella fede sappiamo che Dio non spreca lacrime. Ogni vita che si spegne nelle mani dell’Amore non è perduta, ma risplende altrove.
Questa sera non camminiamo da soli. Con ogni passo, sentiamo la presenza di Luigi — non come un’ombra, ma come una luce che ci precede. La sua giovane vita è stata spezzata, ma non è stata annientata. Il buio ha tentato di rubarcelo, ma noi lo restituiamo alla vita con il nostro ricordo, con il nostro impegno, con la nostra sete di giustizia. Luigi aveva sogni nello zaino, amicizie nel cuore, progetti nel domani. E ora? Ora questi sogni gridano. Non vogliono essere sepolti nel silenzio. Chiedono di diventare nostri. Questa fiaccola che teniamo tra le mani è fragile, come fragile è la vita. Ma insieme, le nostre fiaccole diventano fiume di luce, veglia di amore, risposta collettiva al male che ha voluto spegnere una stella.
Giovani di Mondragone, fate della vostra vita un sì alla bellezza. Guidate con coscienza. Scegliete la responsabilità anche quando il mondo vi suggerisce l'indifferenza. Non giratevi dall’altra parte. Fate rumore col bene. E alla famiglia di Luigi diciamo: anche noi siamo figli, anche noi siamo fratelli. E in questa notte, tutti siamo uniti a voi. Le nostre fiaccole sono il nostro abbraccio. Luigi non è un numero. Non è una notizia. È carne della nostra carne. Da oggi, è missione”.