antica cittadella
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CASERTA - Lo Stadio del Nuoto di Caserta, chiuso dal primo aprile dopo la caduta di due plafoniere nella zona degli spalti, non ha mai avuto la certificazione antincendio prevista dalla legge. E' emerso dagli atti consegnati dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta all'avvocato Daniele Sparano, che assiste alcune associazioni dilettantistiche sportive (Asd) concessionarie di corsie e spazi d'acqua all'interno dell'impianto situato in via Laviano. 

La sorpresa

Il legale aveva fatto istanza di accesso agli atti sia al Comando dei Vigili che all'Agis, la società della Provincia di Caserta che amministra diverse strutture sportive pubbliche, tra cui lo Stadio del Nuoto, al fine di capire quale fossero gli ostacoli che impedissero la riapertura dell'importante struttura, dove fino al 31 marzo scorso vi lavoravano almeno venti società sportive, gli addetti che si occupavamo della manutenzione ed era frequentata da migliaia di cittadini, tra cui oltre un centinaio di bimbi e ragazzi con disabilità che nella piscina olimpionica svolgevano importanti terapie. Cittadini del comune capoluogo che oggi per fare sport acquatici devono recarsi in due strutture private fuori città - l'altra storica piscina comunale di Caserta, la Fritz Dennerlain, è chiusa da oltre due anni - una nella frazione periferica di San Leucio, l'altra nel comune di San Prisco, dove ovviamente lo spazio per nuove iscrizioni non c'è o comunque è minimo. La vicenda dello Stadio del Nuoto si è dunque ingarbugliata. 

La prima Scia

Dagli atti consegnati dal Comando dei Vigili del Fuoco, è emerso che la prima Scia per avere la certificazione antincendio per lo Stadio del Nuoto fu presentata nel 2018 dall'Agis, il cui presidente allora Giuseppe Guida (direttore Gerardo De Rosa, firmatario delle due istanze), attuale sindaco di Arienzo; non furono però pagati i diritti per poche centinaia di euro e la pratica davanti ai Vigili del Fuoco non andò avanti. L'Agis ci riprovò nel 2019 in vista delle Universiadi - si tennero quell'anno anche allo Stadio del Nuoto - ma anche in questo caso l'iter per il rilascio della certificazione antincendio, che richiede tutta una serie di relazioni tecniche e importanti lavori di adeguamento per il riscaldamento e altri impianti, non andò avanti sempre per la mancanza di pagamento dei diritti. Da allora l'impianto, senza alcuna certificazione antincendio, ha funzionato fino al 31 marzo scorso, quando la caduta delle plafoniere e gli accertamenti dei vigili del fuoco hanno fatto emergere la non idoneità degli impianti ai fini antincendio e la mancata agibilità dello Stadio del Nuoto. Dall'Agis hanno fatto sapere che per l'adeguamento alla normativa antincendio servirebbero solo certificazioni di lavori già fatti, ma in ogni caso, una volta che la società avrà presentato una nuova Scia, i Vigili del Fuoco avranno sessanta giorni di tempo per le verifiche tecniche circa il rispetto delle prescrizioni normative, e in caso di esito positivo, ulteriori 15 giorni per emanare il Certificato di Prevenzione Antincendio. "Visti i termini normativi - osserva l'avvocato Sparano - l'apertura dell'impianto entro metà giugno, come indicato dai vertici Agis, mi sembra uno scenario fin troppo ottimistico e poco probabile".