antica cittadella
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tribunale santa maria capua vetere gazzetta di caserta
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Lucia Sforza


Rapporto pagato e richiesta “doppietta” senza protezione

Lo scorso marzo, Ivano Belforte, 22 anni, figlio di Benito Belforte – boss del clan Mazzacane di Marcianise – ha pagato 30 euro per una prestazione sessuale con una prostituta in Viale Carlo III. Dopo il rapporto ha chiesto una “doppietta” senza protezione. Lei ha rifiutato.


Dallo sgarbo alle botte: la reazione violenta

Alla richiesta insistente è seguita una rabbia brutale: insulti, spintoni, minacce. È la reazione a un “no” che l’ha fatto scattare: “Sei una meretrice, non ti pago per impormi”, avrebbe detto, rivendicando la sua affiliazione al clan.
 


Restituisce il cellulare e rincara la dose di violenza

L’aggressore, impazzito, ha lasciato nella vettura della donna il suo cellulare e ha tentato di recuperarlo. Tornato sul posto, ha continuato la guerra di minacce e botte, finché non si è allontanato. La vittima ha chiamato il 113 e raccontato tutto.


Identificato e arrestato: la squadra mobile traccia Belforte

Grazie ai video di sorveglianza e al riconoscimento da parte della vittima via Facebook, la Squadra mobile di Caserta ha dato la svolta. Il sostituto procuratore Maria Laura Lalia Morra ha firmato il decreto di fermo: arresti domiciliari con braccialetto elettronico.


Accuse pesanti: aggravante del metodo mafioso

Ivano è accusato di violenza sessuale, violenza privata e lesioni, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Vive agli arresti domiciliari, assistito dall’avvocato Saverio Campana.