antica cittadella
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Roberto Saviano e Rosaria Capacchione
Roberto Saviano e Rosaria Capacchione

CASAL DI PRINCIPE (Lucia Sforza) - La Corte d’Appello di Roma ha ribadito le pene per Francesco Bidognetti e l’avvocato Santonastaso. Le minacce risalgono al processo Spartacus del 2008.

 

Minacce a Saviano e Capacchione: confermata la condanna al boss Bidognetti e al suo ex legale

La Corte d’Appello di Roma ha confermato le condanne nei confronti del boss dei Casalesi Francesco Bidognetti e del suo ex avvocato Michele Santonastaso, imputati per minacce aggravate dal metodo mafioso ai danni dei giornalisti Roberto Saviano e Rosaria Capacchione. Bidognetti è stato condannato a 1 anno e 6 mesi, Santonastaso a 1 anno e 2 mesi.

La Corte d’Appello ha ribadito le pene per il boss dei Casalesi e Santonastaso. Le minacce risalgono al processo Spartacus del 2008

I fatti risalgono al 2008, durante un’udienza del maxiprocesso Spartacus contro il clan dei Casalesi. In quella sede, Santonastaso – parlando a nome del boss detenuto – lesse un atto intimidatorio con chiari riferimenti minacciosi rivolti a Saviano e Capacchione, all’epoca già sotto scorta per le loro inchieste.

 

La reazione di Saviano: “Mi ha rubato la vita”

Presente in aula, Roberto Saviano ha definito la sentenza una vittoria della verità, ma anche un’amara conferma del peso dell’intimidazione mafiosa. “Quell’uomo – ha detto riferendosi a Bidognetti – mi ha rubato la vita. Ma oggi lo Stato ha detto chiaro da che parte sta”.

 

Nessuno sconto: la mafia non intimidisce

Con la sentenza del 14 luglio 2025, i giudici di secondo grado hanno respinto il ricorso della difesa, confermando l’impianto accusatorio e riconoscendo il carattere mafioso delle minacce rivolte ai due giornalisti impegnati in prima linea contro la criminalità organizzata.