Chiesti 15 anni al boss Patrizio Bosti e confisca da 16 milioni di euro
Auto, contanti, società e gioielli di lusso: per la procura il patrimonio illecito del boss vale oro. In aula anche i familiari e il genero, tutti imputati

Lucia Sforza
Il blitz finale su uno dei nomi storici del clan Contini
Il boss Patrizio Bosti, storico capo dell’Alleanza di Secondigliano, rischia una condanna a 15 anni di reclusione e la confisca di un patrimonio milionario. La richiesta è arrivata al termine della requisitoria del pubblico ministero antimafia Alessandra Converso, nell’ambito del processo in rito abbreviato che coinvolge anche i suoi familiari e il genero Luca Esposito.
Le richieste della Procura e il patrimonio sequestrato
Il pm ha chiesto:
15 anni per Patrizio Bosti
12 anni per il figlio Ettore
13 anni per la figlia Flora
12 anni per il genero Luca Esposito
La confisca riguarda:
4 milioni di euro in contanti
Auto di lusso e società
Una collana con diamante da 120 mila euro
16 orologi di pregio, tra cui un Patek Philippe da 370 mila euro
Il tesoro è stato scoperto in un caveau nascosto nella casa di Luca Esposito.
La difesa del clan: una squadra legale agguerrita
A difendere i componenti del clan Bosti ci sono:
Avv. Nicola Pomponio per Luca Esposito
Avv. Elisabetta Valentino per Flora Bosti
Avv. Leopoldo Perone e Valentino per Patrizio Bosti
Avv. Andrea Imperato per Ettore Bosti
Il processo è nelle mani del giudice Federica Villano.
Un segnale forte alla criminalità organizzata
La requisitoria della procura antimafia arriva dopo mesi di indagini patrimoniali e intercettazioni. Il sequestro multimilionario rappresenta un colpo diretto all’apparato economico del clan Contini, storicamente legato ai traffici illeciti ma anche ben inserito nel tessuto imprenditoriale partenopeo.
Nota finale
La sentenza definitiva arriverà nelle prossime settimane. Si attende di capire se il tribunale accoglierà integralmente le richieste del pubblico ministero o se vi saranno riduzioni di pena.