antica cittadella
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Emilio Martinelli- Casalesi
Emilio Martinelli- Casalesi

Chi è Emilio Martinelli: il "Barone" dell'Agro aversano (Lucia Sforza) 

Emilio Martinelli, è figlio di Enrico Martinelli, storico esponente del clan dei Casalesi, una delle organizzazioni criminali più potenti e radicate della Campania. Il 27 giugno 2025 è stato condannato in Appello per associazione mafiosa, confermando il suo ruolo nel tessuto criminale del casertano.


 Le indagini: intercettazioni, pedinamenti e alleanze pericolose

A delineare il suo profilo criminale sono state le indagini del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Aversa e della Squadra Mobile di Caserta, che avevano già portato al suo arresto nel 2023. A incastrarlo sono state anche intercettazioni ambientali, pedinamenti e gli appostamenti delle forze dell’ordine, che ne documentavano movimenti e contatti con soggetti vicini alla criminalità organizzata.


 Le dichiarazioni dei collaboratori: estorsioni, droga e truffe

Decisive nel processo anche le testimonianze di nuovi collaboratori di giustizia. Tra questi Vincenzo D’Angelo, genero del boss Cicciotto ‘e Mezzanotte, ha indicato Martinelli come parte attiva nelle estorsioni, nel traffico di droga, e persino in truffe relative al bonus 110%.

Ma non è tutto. Già nel 2018, Walter Schiavone, figlio del capoclan Francesco Sandokan, lo aveva citato in una memoria scritta, indicando versamenti di denaro ricavato dallo spaccio a favore del clan, con Martinelli tra i soggetti coinvolti.


 La sentenza e gli scenari futuri

La Corte d’Appello ha dunque ritenuto fondati gli elementi raccolti a suo carico e ha confermato la colpevolezza. Adesso, la difesa di Martinelli attende il deposito delle motivazioni della sentenza per decidere se presentare ricorso in Cassazione, ultimo grado della giustizia ordinaria.


Un nuovo tassello nella lotta ai Casalesi

Questa condanna rappresenta un duro colpo al clan dei Casalesi, ancora oggi attivo e pericoloso nonostante i numerosi arresti e collaborazioni di alto livello. La figura di Martinelli conferma come le seconde generazioni criminali continuino a gestire traffici e affari illeciti, mantenendo viva la rete mafiosa che da decenni infesta l’Agro aversano.