antica cittadella
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Il sindaco Peppe Guida
Il sindaco Peppe Guida

CASERTA/PROVINCIA (Lucia Sforza) - Una vasta e complessa operazione coordinata dalla Direzione Distretturale Antimafia (Dda) di Napoli ha scosso all'alba la provincia di Caserta. 

 

Ordinanza in carcere
Finisce in carcere l'ex consigliere regionale Nicola Ferraro

Appalti truccati nei Comuni, arrestato sindaco ed ex consigliere regionale

Tra gli arrestati figura l'ex consigliere regionale Nicola Ferraro (disposto il carcere ma esclusa l'aggravane mafiosa) ed il sindaco di Arienzo Giuseppe Guida (finito ai domiciliari), che tra l'altro è anche coordinatore provinciale di Forza Italia.

Invece sarebbe stata rigettata la richiesta di misura cautelare per Luigi Bosco, ex consigliere regionale e attuale coordinatore regionale del gruppo politico di Azione.

 

Disposto il carcere per Nicola Ferraro mentre Giuseppe Guida finisce ai domiciliari

Il blitz ha portato all'esecuzione di numerose misure cautelari nell'ambito di una delicata inchiesta che indaga su presunti legami tra politica, imprenditoria e criminalità organizzata, con l'obiettivo di condizionare la gestione degli appalti pubblici in settori chiave.

Il provvedimento, emesso dal Gip Marrone del Tribunale di Napoli, è il risultato di un'approfondita indagine durata mesi e arriva a oltre tre mesi e mezzo dalla richiesta avanzata dal pubblico ministero Maurizio Giordano. L'inchiesta mira a smantellare un presunto sistema di condizionamento politico-mafioso che avrebbe garantito l'assegnazione fraudolenta di gare d'appalto nel settore dei rifiuti e nelle attività di sanificazione delle ASL di Caserta e Benevento.

 

Il ruolo di Nicola Ferraro in passato consigliere regionale e già condannato per reati di camorra 

Tra le figure più rilevanti finite nel mirino degli investigatori figura Nicola Ferraro, un imprenditore originario di Casal di Principe, già noto alle cronache per essere stato in passato consigliere regionale e per avere precedenti condanne per reati di camorra. Oltre a lui, è stato coinvolto l'imprenditore Ilario, titolare di una società attiva nei servizi ambientali. Secondo l'ipotesi accusatoria, la sua azienda avrebbe beneficiato di favoritismi e corsie preferenziali nell'assegnazione degli appalti in diversi Comuni, ricambiando con tangenti e altre utilità destinate a esponenti politici e funzionari pubblici compiacenti.

 

Coinvolto nell’indagine DDA il sindaco di Arienzo Giuseppe Guida che è anche segretario provinciale di Forza Italia. Si attende il verdetto del tribunale del Riesame

Il secondo nome importante della politica coinvolto nell’indagine della DDA sugli appalti dei rifiuti e sulla sanificazione delle Asl è quello del sindaco di Arienzo, Peppe Guida, coordinatore provinciale di Forza Italia.

Il blitz ha colpito anche il mondo della politica locale. Il sindaco di Arienzo, Giuseppe Guida, è stato prelevato all'alba dalle forze dell'ordine e posto agli arresti domiciliari. La sua posizione è ora al vaglio degli inquirenti, e in attesa del verdetto del tribunale del Riesame, il prefetto avvierà le procedure per la sua sospensione dalla carica. Il suo nome compare nell'elenco dei ventuno indagati che dovranno rispondere, a vario titolo, delle accuse mosse dalla Procura.

 

 

Le indagini e le prossime tappe

Le indagini, condotte con scrupolo e determinazione dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, puntano ora a ricostruire l'intero schema corruttivo. L'obiettivo principale è mappare i flussi economici illeciti che avrebbero alimentato un circuito criminale capace di infiltrare e condizionare settori nevralgici della pubblica amministrazione locale.

 

Rigettata la richiesta di arresto: resta libero l'ex consigliere regionale e coordinatore campano di Azione, Luigi Bosco

È importante sottolineare che, nonostante la richiesta avanzata dalla Dda, il Gip ha respinto la misura cautelare per Luigi Bosco, ex consigliere regionale e attuale coordinatore campano di Azione, che era stato indicato dal pubblico ministero per i domiciliari. Bosco rimane dunque a piede libero.

L'operazione odierna rappresenta un duro colpo a un sistema di malaffare radicato sul territorio. Le forze dell'ordine e la magistratura continuano il loro lavoro per assicurare alla giustizia tutti i responsabili e per ripristinare la legalità nella gestione degli appalti e dei servizi pubblici, a tutela dell'intera comunità.