Dimissioni di D'Amore, LPCS attacca Matacena: "Il bilancio fa dimenticare i passi falsi"
Il movimento nella sua note sottolinea i meriti del risanamento

AVERSA – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del movimento politico LPCS “La Politica Che Serve” di Aversa.
“Le dimissioni dell’assessore al Bilancio, il professore D’Amore, hanno segnato un punto di svolta nell’azione amministrativa del sindaco Matacena. Da quel momento si è avviato un processo quasi mistico di “santificazione”, dove in pochi giorni si sono dimenticati ritardi, e passi falsi compiuti anche nella gestione finanziaria dell’ente. Il sindaco, in un’intervista, ha dichiarato che l’opera dell’assessore D’Amore era ormai compiuta, poiché il “risanamento” sarebbe stato avviato. Un’affermazione che, oltre ad essere discutibile, è anche storicamente falsa.
La titolarità del risanamento
Il risanamento dell’Ente è stato avviato dalla precedente amministrazione Golia, con il lavoro rigoroso, equo e trasparente dell’allora assessora al bilancio Francesca Sagliocco. Dobbiamo ricordare allo stesso Sindaco dalla memoria corta e delle discutibili accuse facili, che tutte quelle scelte di risanamento naturalmente erano sostenute da tutti, anche da chi oggi siede e collabora con lui. È in quella fase che si è scelto, con coraggio e responsabilità, di affrontare le difficoltà strutturali dell’ente, presentando un Piano di Riequilibrio, sistemando partite contabili incancrenite da anni e ponendo le basi per una vera inversione di tendenza sulla riscossione.
L’attuale amministrazione ha ereditato un quadro complesso, ma già incanalato verso un percorso virtuoso. Eppure, in un anno di governo, non solo non si è accelerato questo percorso, ma si sono accumulati negatività gravi difficili da giustificare: Bilancio di previsione approvato in forte ritardo, DUP praticamente inesistente ed inadeguato. Rendiconto approvato solo dopo le pressioni della minoranza, che ha chiesto la convocazione del consiglio comunale
Nessuna vera strategia sulla riscossione, zero delibere di indirizzo. Superamento degli indicatori che ha portato Aversa ad essere classificata come ente strutturalmente deficitario: una condizione mai verificatasi prima nella storia del Comune. Sono dati oggettivi, non opinioni. E sono il risultato di una gestione incerta, litigiosa, priva di una guida politica, e soprattutto di una coalizione senza una visione, senza un collante politico, una maggioranza che sta dissipando quanto costruito con sacrificio nei cinque anni precedenti.
Dobbiamo ricordare al Sindaco per amore di verità, che le entrate sono migliorate grazie all’impalcatura messa in campo da noi, la cassa ha conosciuto livelli positivi che non si vedevano da decenni, i tempi di pagamento sono stati ridotti, i fondi vincolati sono stati tutti ripristinati e non è stato più necessario far ricorso all’anticipazione di tesoreria.
“Mi aspettavo più coraggio”
Il merito di tutto questo va attribuito a chi, prima e con coraggio, ha deciso di affrontare il problema alla radice. La verità è che il risanamento non è stato “avviato” da questa amministrazione, ma ereditato da chi ha avuto il coraggio di mettere mano a disavanzi e squilibri che si erano stratificati in anni di mala gestione. Piuttosto che rivendicare successi altrui, il sindaco Matacena dovrebbe riflettere su un passaggio fondamentale contenuto nella lettera di dimissioni del professore D’Amore: "Mi aspettavo più coraggio", una frase pesantissima, che racconta più di mille dichiarazioni ufficiali. Aversa merita verità, non narrazioni comode. E merita un’amministrazione che, invece di intestarsi meriti non suoi, cominci finalmente a dare risposte reali e concrete ai problemi della città”.