Agguato di San Silvestro, chiuse le indagini su padre e figlio
L'imprenditore Di Benedetto venne raggiunto da tre colpi di pistola: dietro il raid l'ombra della camorra

CANCELLO ED ARNONE – Nuova svolta nella vicenda del tentato omicidio dell’imprenditore bufalino Dario Luigi Di Benedetto, 47enne, colpito da 3 colpi di pistola nel pomeriggio del 31 dicembre a Cancello Arnone.
Indagini chiuse
La Dda di Napoli infatti ha chiuso le indagini su Alfonso e Roberto Chianese, rispettivamente padre e figlio di 66 e 30 anni, ritenuti i colpevoli del tentato omicidio, ed in più di ricettazione, detenzione illecita di armi ed associazione a delinquere di stampo mafioso. A stabilirlo sono stati i sostituti procuratorio Vincenzo Ranieri e Andrea Mancuso.
La ricostruzione
Stando alla ricostruzione della Dda, l'agguato venne preparato nei minimi dettagli. Padre e figlio raggiunsero la vettura sulla quale viaggiava Di Benedetto sulla provinciale che collega Cancello ed Arnone a Cappella Reale e avrebbero poi sparato. L’imprenditore venne colpito da tre proiettili calibro 7,65 all’addome e all’arto superiore destro. Venne trasportato al Pineta Grande dove venne operato d’urgenza.
L'ombra della camorra
All’inizio Roberto Chianese che ammise le sue responsabilità, disse che il tentato omicidio era legato a degli screzi. Da ulteriori indagini però sembra essere aperto tutto un altro scenario: un delitto con dietro la mano della camorra.