Morto a pochi giorni dalla collaborazione, aperta inchiesta sul suicidio del boss Ligato
La Procura vuole chiarire tutti i dubbi del caso: ecco come si è tolto la vita

PIGNATARO MAGGIORE – Emergono dubbi ed interrogativi sulla morte del boss Pietro Ligato di Pignataro Maggiore trovato morto in cella dopo pochi giorni dalla decisione di intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia.
L'inchiesta della Procura
La Procura ha aperto un’inchiesta per allontanare ogni dubbio per quello che al momento sembra essere un suicidio. A generare interrogativi negli inquirenti è soprattutto il metodo utilizzato per il suicidio, una busta di plastica sulla testa. Un’azione che richiede molto coraggio, ma anche tempo di agonia. Il tutto poi sarebbe avvenuto proprio mentre i suoi interrogatori Ligato aveva cominciato a trattare alcuni argomenti delicati come i rapporti tra politici e clan.
Chi era Raffaele Ligato?
Pietro era il figlio del defunto boss Raffaele Ligato, una figura centrale del clan operante tra Pignataro Maggiore e le aree circostanti. Il suo arresto, avvenuto nell'ottobre del 2024, era stato accolto con soddisfazione da parte degli inquirenti. Ancora più significativo sembrava essere il suo recente impegno a collaborare.