antica cittadella
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SANTA MARIA CAPUA VETERE - Al termine di una riunione molto partecipata, la Camera Penale del foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha stabilito di confermare l'astensione degli avvocati penalisti per lunedì 24 novembre: lo scopo è protestare contro la decisione della Corte di Appello di Napoli di non prorogare l'applicazione del giudice Roberto Donatiello al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per presiedere il collegio di Corte d'Assise davanti al quale si sta celebrando il maxi-processo per le violenze ai danni dei detenuti avvenute nel carcere sammaritano il 6 aprile 2020, in pieno lockdown per il Covid. 

La scelta dello sciopero

La scelta di scioperare è stata comunicata dagli avvocati anche alla presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Casella e alla Procura nel corso dell'incontro che ha seguito la riunione della Camera Penale. Per l'ufficio inquirente c'era il procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni e i pubblici ministeri che stanno seguendo il maxi-processo - 105 imputati tra agenti penitenziari, funzionari del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e medici dell'Asl di Caserta - ovvero Alessandro Milita, anch'egli applicato a Santa Maria Capua Vetere essendo Procuratore Aggiunto a Napoli, Daniela Pannone e Alessandra Pinto. Durante l'incontro il presidente della Camera Penale Alberto Martucci ha spiegato che "l'astensione è per protestare non contro la decisione della Corte di Appello di Napoli, affinché possa ripensarci, ma va chiarito che noi penalisti non abbiamo nulla contro il nuovo presidente del collegio designato, la dottoressa Claudia Picciotti, né contro la presidenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere".

Le paure degli avvocati

Il timore degli avvocati è che le garanzie difensive possano essere sacrificate visto che il nuovo presidente non conosce le carte né l'andamento del dibattimento; inoltre gli avvocati insistono sulla circostanza che il processo era in dirittura d'arrivo dopo tre anni dall'avvio (novembre del 2022), per cui il cambio del presidente potrebbe dilatare ulteriormente i tempi. Nessun timore invece per la Casella, che ritiene "la dottoressa Picciotti assolutamente qualificata per portare a termine questo processo nel più breve tempo possibile". Gli avvocati hanno fatto anche richiesta di avere il provvedimento della Corte di Appello che ha negato la proroga dell'applicazione a Donatiello facendolo insediare a Napoli; l'intento è capire i motivi della scelta, finora mai resi ufficialmente noti; si parla di problemi di salute per Donatiello ma solo la visione del provvedimento potrà chiarire le ragioni di un decisione contestata.