Infermeria del carcere chiusa da oltre un mese: la denuncia del Garante
Situazione insostenibile tra emergenza sanitaria e il sovraffolamento

SANTA MARIA CAPUA VETERE - “La situazione all’interno del Centro Penitenziario di Santa Maria Capua Vetere è ormai insostenibile: emergenza sanitaria e sovraffollamento stanno mettendo a dura prova la dignità umana, la sicurezza e il diritto alla salute delle persone ristrette e di chi lavora nell’istituto.” A dichiararlo è Don Salvatore Saggiomo, Garante dei diritti delle persone private della libertà per la provincia di Caserta, a seguito di un sopralluogo effettuato nella struttura.
Il sopralluogo dopo l'aggressione
Il Garante è intervenuto dopo un grave episodio avvenuto nei giorni scorsi, in cui un agente della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto, verosimilmente esasperato dall’impossibilità di ricevere cure mediche, dovuta alla chiusura prolungata dell’infermeria.
Infermeria chiusa da oltre un mese
“Mi sono recato personalmente presso il carcere, dove ho ascoltato il Comandante, il Vice Comandante, il Vice Direttore e alcuni detenuti. Ho riscontrato una situazione allarmante: l’infermeria è chiusa dal 16 luglio 2025, per disposizione dei dirigenti sanitari, e a oggi – oltre un mese dopo – non è stata ancora riattivata.”
Alla chiusura dell’infermeria si affiancano altre gravi criticità:
Carenza cronica di personale sanitario (medici e infermieri);
Rifiuto del personale sanitario di recarsi nei reparti detentivi, anche solo per un primo intervento;
Assenza di un presidio medico attivo, con conseguente abbandono terapeutico di persone malate;
Crescente tensione tra i detenuti e il personale penitenziario.
A queste emergenze si aggiunge un ulteriore elemento di allarme: il sovraffollamento strutturale dell’istituto.
“Il carcere ospita attualmente circa 1.000 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di poco più di 700 posti. In alcune sezioni la densità detentiva supera ogni limite di vivibilità. Celle sovraffollate, ambienti surriscaldati, scarsa ventilazione, condizioni igieniche precarie: tutto ciò contribuisce a un clima sempre più teso e potenzialmente esplosivo.”
Un sistema al collasso
Questa combinazione di assenza di assistenza sanitaria, sovraffollamento e carenze strutturali e organizzative configura una vera e propria emergenza umanitaria.