"Cavallo di ritorno" con veicoli agricoli rubati: quattro misure cautelari nel Casertano
Sgominata banda specializzata: estorti più di 100mila euro. Utilizzavano parola come “partita di bufale”, “la legna” o “pastino di mele”

SANTA MARIA CAPUA VETERE/CANCELLO ARNONE/CASAL DI PRINCIPE – Nella mattinata odierna, nei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Casal di Principe,
Sparanise e Cancello ed Arnone, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari (1 in carcere, 1 arresti domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla P.G.), emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 4 indagati, tre dei quali ritenuti responsabili di associazione per delinquere dedita alla commissione di furti ed estorsioni in danno di titolari di aziende agricole, mentre uno di loro avrebbe agito in concorso.
"Cavallo di ritorno" con veicoli agricoli rubati: scattano quattro misure cautelari nel Casertano
Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa, coordinata da quest’Ufficio e condotta dalla Stazione Carabinieri di Grazzanise con il supporto dei Militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, da maggio a ottobre 2024, che, anche attraverso attività tecnica e analisi di immagini estratte dai sistemi di videosorveglianza, ha consentito di identificare gli autori
di 11 furti di veicoli agricoli, commessi in più comuni della provincia di Caserta e di scoprire 14 eventi estorsivi, tentati e/o consumate, posti in essere mediante il metodo del
c.d. “cavallo di ritorno” con richieste di denaro variabili dai 4.000 ai 10.000 euro, per un totale estorto di circa 100.000 euro.
Sgominata banda specializzata: estorti più di 100mila euro. Utilizzavano parola come “partita di bufale”, “la legna” o “pastino di mele”
Le investigazioni hanno altresì consentito localizzare l’azienda dismessa dove venivano occultati i veicoli rubati e di ricostruire il modus operandi utilizzato dagli indagati, i quali, ricorrendo ad un linguaggio criptico e convenzionale, si riferivano ai veicoli asportati chiamandoli “partita di bufale”, “la legna” o “pastino di mele”.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, che gli odierni indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare stata adottata senza il contraddittorio che avverrà innanzi al Giudice terzo che potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.