Restauri alla Reggia, iniziati gli interventi sulle tele del Real Casino del Bosco di San Silvestro
Due dipinti saranno restaurati in loco per ridurre i rischi: tutte le indagini

CASERTA – Nuovi restauri annunciati alla Reggia di Caserta.
Gli interventi previsti
I due dipinti - "Sala Gialla" e "Diana cacciatrice" - saranno restaurati in situ, con l'obiettivo di minimizzare i rischi legati alla movimentazione. In tutti gli spazi sono state, poi, svolte indagini diagnostiche conoscitive. E' stata eseguita la termografia dei soffitti lignei (esame non invasivo con infrarossi in grado di misurare la temperatura interna della struttura). Sono state effettuate, inoltre, alcune prove di resistografia (test sulla consistenza del legno delle volte). Tutto ciò, in fase di elaborazione, permetterà anche di conoscere la morfologia e le componenti dei solai, così da individuare le modalità migliori per il futuro riancoraggio a soffitto. Sono inoltre stati effettuati tre microprelievi per analizzare la tecnica esecutiva e i materiali costitutivi dei dipinti. Il progetto prevede, al termine delle attività di restauro, il reintegro della tela rimossa nella sua posizione originaria.
Prosegue l'impegno per la conservazione del patrimonio
Il Museo Reggia di Caserta prosegue così nel suo impegno quotidiano per la conservazione e la valorizzazione di un patrimonio culturale di straordinaria complessità, che richiede una visione responsabile e sostenibile, fondata su una rigorosa gestione tecnica, sulla collaborazione con soggetti specializzati e sulla consapevolezza che solo un'azione sistemica e continuativa può garantire la trasmissione alle future generazioni di questo bene comune. Il Bosco di San Silvestro, insieme al Sito di San Leucio, al Parco Reale e al Giardino Inglese della Reggia di Caserta, era parte delle "Reali Delizie" dei Borbone. La Reale Tenuta si estende per circa 76 ettari alle spalle del Parco Reale, sulle colline di Monte Maiuolo e Monte Briano, da dove scende la cascata che alimenta le fontane del Complesso Vanvitelliano. L'area fu destinata all'agricoltura e alla caccia, sull'esempio di quanto avveniva nelle altre corti europee. Nel 1922 la proprietà del bosco passò dai Beni della Corona al Demanio dello Stato. Successivamente la sua gestione venne trasferita dalla Provincia al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Nel 1993 il sito è stato affidato al WWF e aperto al pubblico. Il Casino ospita laboratori e attività gestiti da La Ghiandaia, società che cura e gestisce per conto del WWF-Italia l'Oasi del Bosco di S. Silvestro