Storica scoperta all'Archivio: a Carditello venivano allevati i cammelli
La notizia è stata estrapolata da un inventario del giugno 1815

CASERTA/SAN TAMMARO - Una sorprendente scoperta storica emerge dall'Archivio della Reggia di Caserta, recentemente annesso all'Archivio di Stato di Caserta: nel Real Sito di Carditello, agli inizi dell'Ottocento, erano allevati cammelli. La notizia, rinvenuta in un inventario datato 21 giugno 1815, documenta la presenza di quindici cammelli nel sito borbonico, dettagliando i loro nomi, età e valore economico.
Utilizzati per il trasporto merci
A quell'epoca, il Real Sito di Carditello ospitava numerose specie animali destinate ai lavori agricoli e al trasporto, tra cui bovini, cavalli e, sorprendentemente, cammelli. Questi animali, definiti "cammelli di corpo", erano utilizzati probabilmente per il trasporto di merci e per il lavoro nei campi, una pratica documentata in altre zone del Regno di Napoli. Fonti storiche attestano l'impiego di cammelli anche in altre occasioni. Ad esempio, nel 1817, Ferdinando I utilizzò otto cammelli per trasportare cento tomoli di grano da Solopaca a Napoli. Inoltre, durante la costruzione della Reggia di Caserta, cammelli ed elefanti furono impiegati per il trasporto di materiali pesanti. Il documento storico che ha portato alla luce questa curiosità testimonia l'attenzione dei Borbone per l'innovazione nell'agricoltura e nei trasporti. Il Real Sito di Carditello non era solo un centro produttivo all'avanguardia, ma anche un luogo dove si sperimentavano nuove tecniche e l'uso di animali insoliti per il lavoro.
La scoperta
Questa scoperta, di cui dà notizia il quotidiano Il Mattino nell'articolo Una Disgraziata nel seguito del re. Era un cammello a firma di Nadia Verdile, offre uno spaccato affascinante della storia del territorio e rappresenta un ulteriore tassello nella comprensione delle pratiche economiche e agricole dell'epoca borbonica