antica cittadella
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REGIONALE – Un detenuto straniero, con numerosi precedenti di aggressione verso il personale, nella giornata di venerdì si è reso protagonista di una serie di gravi eventi critici nella Casa circondariale di Benevento. La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Il detenuto”, spiega il segretario nazionale SAPPE Giuseppe Cimino, “si è prima scagliato con un Agente di servizio e poi con i colleghi di servizio, che sono comunque riusciti a farlo entrare in carcere. Risultato? Tre poliziotti feriti, di cui due accompagnati all’ospedale con prognosi di 15 giorni e un terzo di 7 giorni”. 

Il tentativo di incendio

Ma la giornata incubo non è terminata quì, dato che nel pomeriggio, sempre lo stesso soggetto ha appiccato un incendio che, per fortuna, la Polizia Penitenziaria ha subito domato”. Il sindacalista rivolge “il plauso del Sappe al personale di polizia di Benevento che, ancora una volta, è riuscito a evitare, grazie all’estrema professionalità e all’abnegazione, che il folle gesto potesse avere peggiori conseguenze”.

La denuncia del sindacato

Il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece giudica la condotta del detenuto “irresponsabile e gravissima. Sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che la situazione penitenziaria è sempre ad alta tensione. Alla teoria di chi parla di carceri conoscendoli poco, ossia dalla parte della Polizia Penitenziaria, vogliamo rispondere con la concretezza dei fatti. Che parte da un dato incontrovertibile: la Polizia Penitenziaria continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane aggressioni. I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento. È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria”. “Ora è però fondamentale dare supporto ai colleghi che a Benevento sono in prima linea a fronteggiare la grande tensione in atto”, conclude Capece.