Violenza e minacce alla moglie per soldi: processo chiuso con remissione della querela
Il giudice accoglie la remissione della querela e chiude il caso

Lucia Sforza
MADDALONI – Era accusato di estorsione consumata e tentata estorsione ai danni della moglie, che lo aveva denunciato nel marzo 2024 per ripetute violenze fisiche e minacce subite all'interno delle mura domestiche. In più occasioni, l’uomo avrebbe preteso denaro dalla donna, colpendola con schiaffi e pugni per costringerla a cedere.
Dalla denuncia al procedimento penale
Da quella denuncia è nato un procedimento penale davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha comunque avuto corso nonostante la successiva riconciliazione tra i coniugi. La donna, infatti, ha poi rimesso la querela, ma per i reati contestati (procedibili d’ufficio) la remissione non ha automaticamente fermato il processo.
Il rito scelto è quello abbrevviato
L’imputato, un 30enne di Maddaloni, ha scelto di definire la vicenda con rito abbreviato, assistito dal suo avvocato Salvatore Gionti.
Durante la discussione, la Procura ha chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione, ma il giudice ha sposato le argomentazioni difensive, decidendo per la derubricazione del reato e dichiarando il non doversi procedere per avvenuta remissione di querela.
Una sentenza che chiude formalmente una vicenda delicata, che ha comunque evidenziato dinamiche familiari segnate da tensioni, ora apparentemente superate.