antica cittadella
antica cittadella

MARCIANISE - Una battaglia sindacale che si è trasformata in un simbolo di resistenza e dignità operaia. G. N., attivista della Usb presso lo stabilimento Jabil di Marcianise, è stato ufficialmente reintegrato dopo una sospensione che lavoratori e sindacato avevano definito ingiusta. 

Ritirate le accuse

Le accuse nei suoi confronti sono state ritirate, ma il vero successo è il risultato di una mobilitazione collettiva, che ha unito centinaia di operai in una protesta determinata e capace di catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale.

Il giorno dell’incontro decisivo tra azienda e sindacato, i lavoratori hanno organizzato blocchi all’ingresso e all’uscita delle merci, fin dal turno notturno. Un’azione incisiva, che ha messo l’azienda sotto pressione e portato, infine, al passo indietro della dirigenza.

La mobilitazione

“La mobilitazione ha vinto. Il reintegro è il frutto della forza collettiva, ma anche un segnale che l’arroganza padronale può essere fermata con l’unità e la solidarietà”, si legge in una nota della Usb.

Il sindacato denuncia inoltre un persistente senso di abbandono da parte delle istituzioni e boccia come non credibile l’ipotesi di una soluzione industriale affidata a TME. La richiesta è chiara: serve un nuovo interlocutore, serio e affidabile, che garantisca diritti e stabilità occupazionale.

“Il reintegro è solo l’inizio – affermano dalla Usb – la lotta per un’industria giusta e dignitosa continua con ancora maggiore determinazione.”