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CASAL DI PRINCIPE – Allevatori bufalini sul piede di guerra. In vista della manifestazione dell’11 marzo denominata “Il Giorno della Vergogna” il Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino ha preparato un vero e proprio programma di azione per chiedere la risoluzione del problema della brucellosi e della tbc bufalina. Una problematica che va vanti da tempo e a cui, nonostante le tante promesse fatte, la Regione Campania non ha saputo risolvere.

Per questo motivo gli allevatori hanno preparato una petizione che nel corso del mese di marzo verrà presentata sia a Montecitorio che a Bruxelles al Parlamento Europeo. Il giorno 9 ci sarà l’incontro nella sala stampa di Montecitorio a Roma, nel corso della quale “Il Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino presenterà la petizione ai parlamentari italiani chiedendo il loro interessamento; il Coordinamento sarà ospite di una iniziativa dell’On.le Franco Mari (eletto a Salerno per SI) cui si sono aggiunti (a sottolineare la trasversalità di una iniziativa che chiama in causa tutte le forze politiche in ragione della difesa di un territorio e di un comparto che è la terza DOP nazionale dei formaggi) altri 3 parlamentari eletti nel territorio di differenti forze politiche di maggioranza e opposizione: gli On.li Marco Cerreto (per FdI), Gianpiero Zinzi (per la Lega), Alessandro Ciaramiello (M5S)”

Il 23 marzo invece la proposta arriverà sui tavoli europei dove Gianni Fabris, primo firmatario della petizione, sarà udito.

“Oltre questa iniziativa il Coordinamento – si legge nella nota - in preparazione della mobilitazione dell’11, ha in cantiere altre attività che chiamano in causa le istituzioni e la politica. Nella giornata di domani (3 marzo) e di sabato (4 Marzo) verranno rese note sia le richieste indirizzate ai Presidenti della Commissione Agricoltura e Salute del Senato per istituire una “Indagine conoscitiva” sulla vicenda del Piano antibrucella e sulle circostanze del suo fallimento in provincia di Caserta e le richieste di incontro indirizzate ai ministri competenti con l’obiettivo di chiedere al Governo di intervenire. Con il Governo in carica fino ad ottobre 2022 non sono bastate le petizioni e gli scioperi della fame per incontrare il Ministro alla Salute Roberto Speranza. Oggi il movimento degli allevatori torna a chiedere l’ascolto e l’intervento per risolvere una vertenza che riguarda non solo il territorio casertano e Terra di Lavoro (il che comunque sarebbe un motivo di per se decisivo) ma il destino di tutto l’agroalimentare di territorio nazionale”.