Frode fiscale e manodopera illecita: maxi sequestro da 43 milioni a Milano
Logistica sotto inchiesta: indagini tra Milano e Napoli, nel mirino appalti fittizi e società filtro

Lucia Sforza
Sequestrati beni per oltre 43 milioni
MILANO – Un sequestro preventivo da oltre 43 milioni di euro è stato eseguito questa mattina dalla Guardia di Finanza di Milano nei confronti di una nota società di logistica. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo lombardo e rientra in un’inchiesta per frode fiscale e somministrazione illecita di manodopera.
Appalti fittizi e fatture false per eludere la legge
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria con il supporto dell’Agenzia delle Entrate – Settore Contrasto Illeciti, hanno fatto emergere un sistema di fatturazione fraudolenta: dietro contratti di appalto simulati si celavano in realtà rapporti di lavoro subordinato camuffati.
Secondo gli inquirenti, l’azienda avrebbe impiegato manodopera fornita da società filtro, che a loro volta si appoggiavano a cooperative serbatoio, senza però versare IVA, contributi previdenziali e assistenziali.
Indagini in corso tra Milano e Napoli
Oltre al sequestro, sono in corso perquisizioni nelle sedi operative tra le province di Milano e Napoli, con la notifica di informazioni di garanzia a numerosi indagati, tra cui dirigenti e rappresentanti legali.
L’accusa coinvolge anche persone giuridiche, per responsabilità amministrativa degli enti, ai sensi del D.Lgs. 231/2001, per reati commessi a vantaggio delle società.
Illeciti fiscali e danno erariale
Secondo la ricostruzione degli investigatori, il danno erariale è elevatissimo: l’uso delle cooperative “ombra” ha permesso alla società beneficiaria finale di ottenere vantaggi economici indebiti, falsando la concorrenza e sottraendosi agli obblighi fiscali.
Presunzione d’innocenza
La Procura, nel divulgare la notizia, ha richiamato quanto previsto dal Decreto Legislativo 188/2021, sottolineando l’interesse pubblico della vicenda. Tutti gli indagati devono considerarsi non colpevoli fino a sentenza definitiva.