antica cittadella
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CASERTA (Lucia Sforza)- Gli imprenditori italiani lavorano in media 193 giorni all'anno per coprire il proprio carico fiscale, con il "Tax Free Day" che cade il 9 luglio. Un dato allarmante, che diventa ancora più pesante per le imprese della provincia di Caserta. Lo rivela il settimo Osservatorio CNA "Comune che vai fisco che trovi", che evidenzia una pressione fiscale superiore alla media nazionale in Terra di Lavoro.

 

Pressione fiscale superiore alla media

Caserta si posiziona al 74° posto su 114 capoluoghi, con un total tax rate del 52,7%, leggermente superiore al 52,3% della media italiana. Questo significa che gli imprenditori casertani iniziano a produrre reddito netto per sé solo a partire dall'11 luglio, con un ritardo di due giorni rispetto al dato nazionale. Questo divario evidenzia una tassazione che continua a rappresentare un freno significativo per l'economia locale, pur non figurando tra le peggiori a livello nazionale.

 

I costi per l'impresa tipo casertana

L'Osservatorio CNA fornisce un esempio pratico, calcolando il carico fiscale su un'impresa tipo. A fronte di un reddito di 50.000 euro, l'imprenditore deve affrontare una serie di imposte e contributi che riducono drasticamente il reddito disponibile. Tra IRPEF, IVS, IMU, TARI e addizionali regionali e comunali, il carico fiscale totale assorbe il 52,7% del reddito. Il reddito netto disponibile per l'imprenditore si attesta a soli 23.740 euro, meno della metà di quello lordo. Come sottolineano i vertici di CNA, il livello di tassazione rimane estremamente elevato, assorbendo quasi il 60% del reddito in alcune aree del Paese e minacciando la crescita economica.