antica cittadella
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CASERTA - L'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta esprime profonda preoccupazione e indignazione per la tragedia che si sta consumando a Gaza, dove la popolazione civile è sottoposta a bombardamenti, privazioni e violazioni sistematiche del diritto alla salute e alla vita. 

Il sostegno ai medici di Gaza

In una nota l'Ordine manifesta anche vicinanza ai medici che intraprendono iniziative civili richiamando la centralità della missione medica a Gaza, e manifesta sostegno ai medici che aderiscono oggi alla giornata di digiuno, riconoscendo il valore civile di iniziative non violente che intendono richiamare l'attenzione sull'emergenza umanitaria in corso. "I medici - si legge nella nota del Consiglio Direttivo dell'Ordine - non possono restare in silenzio: il nostro codice deontologico ci impone di schierarci sempre contro la morte, ovunque essa sia incombente". L'Ordine si unisce così al solco già tracciato dalla FNOMCeO e dagli altri Ordini territoriali, ribadendo la condanna degli attacchi contro strutture sanitarie e personale medico, la richiesta di corridoi umanitari sicuri, l'accesso immediato ad acqua, cibo e cure. Ed unfine, la tutela dei professionisti sanitari impegnati nell'assistenza. "Il nostro impegno quotidiano - sottolinea il Consiglio Direttivo - è rivolto alla difesa di ogni singola vita che si affida alle nostre cure. Per questo inorridiamo di fronte a conflitti che calpestano il significato e il valore delle vite individuali, riducendo l'umanità a numeri e statistiche. Il nostro Ordine ha sempre mostrato sensibilità verso le emergenze umanitarie: dal sostegno a Medici Senza Frontiere, oggi operante in prima linea a Gaza, alla raccolta di beni di prima necessità per l'Ucraina all'indomani del conflitto. La solidarietà e la difesa della vita rappresentano da sempre la nostra missione, che non conosce confini". 

"Difendiamo ogni singola vita"

L'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta rinnova, quindi, il proprio appello a tutte le istituzioni nazionali e internazionali perché "si fermino le violenze, siano protetti civili e sanitari e prevalga il principio universale che la medicina e la cura non possono essere armi né vittime di guerra", e ribadisce che "la missione medica si fonda sulla difesa della vita e della dignità umana. La neutralità del curare non significa indifferenza, ma impegno costante a tutelare ogni persona ovunque la sua salute e la sua vita siano minacciata. Come medici difendiamo ogni singola vita e inorridiamo di fronte a conflitti che calpestano la dignità umana. La neutralità del curare significa stare sempre dalla parte della vita".