Lavoro nero in agricoltura: sfruttamento tra Maddaloni e San Felice a Cancello
Controlli della Guardia di Finanza individuano caporalato e lavoro nero nel settore agricolo tra raccolta tabacco e pomodori: irregolarità diffuse.

Lucia Sforza
Controlli mirati nelle campagne casertane
La Guardia di Finanza, insieme all’Ispettorato del Lavoro, ha avviato accertamenti tra Maddaloni, San Felice a Cancello e altri comuni casertani, focalizzandosi su coltivazioni di tabacco e pomodori e confermando l’utilizzo sistematico di manodopera in nero.
I dati emergono dalle indagini
Stime nazionali denunciano che circa il 30 % dei lavoratori agricoli in Italia opera in nero , con punte ancora più alte in Campania, dove la dipendenza dalle braccia irregolari arriva a livelli allarmanti.
Il fenomeno del caporalato
Secondo ricerche su filiera del pomodoro e tabacco, il caporalato rimane endemico: i braccianti, spesso immigrati, vengono reclutati da caporali in condizioni di sfruttamento, con paghe sotto ogni soglia dignitosa .
Implicazioni legali ed economiche
Il lavoro nero sottrae contributi allo Stato e mina il tessuto economico: dai conti dell’evasione emergono sanzioni fino a 36 000 € per lavoratore irregolare, ma la multa è solo un capitolo di una piaga strutturale .
Necessità di soluzioni efficaci
Esperti e associazioni chiedono interventi forti: più controlli, filiere trasparenti, equo compenso e lotta strutturale al caporalato. Serve totale trasparenza nelle coltivazioni, dai campi al consumo.