antica cittadella
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MADDALONI - Bene la mediazione istituzionale, "ma serve qualcosa di più in termini di soluzioni occupazionali" per i 124 lavoratori della Softlab Tech di Maddaloni (Caserta), ramo casertano della società di informatica Softlab destinato a chiudere il 31 dicembre prossimo, con i dipendenti, attualmente in cassa integrazione per cessazione attività, che potrebbero diventare disoccupati se non si interviene. 

La nota dei sindacati

Sono le sei sigle sindacali più rappresentative del settore metalmeccanico, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, Failms, Usb e Ugl, a chiedere alle istituzioni, con una nota congiunta emessa dalle segreterie provinciali di Caserta, di trovare una soluzione per i 124 lavoratori, tutti ex dipendenti della multinazionale Usa Jabil (alle prese a sua volta con una vertenza al sito di Marcianise, nel Casertano, che mette a rischio 400 posti di lavoro, ndr) che negli anni scorsi avevano accettato di passare in Softlab, rassicurati anche da garanzie istituzionali; inizialmente erano oltre 200, con il tempo molti lavoratori, ormai sfiduciati, si sono dimessi. "E' necessario riconoscere con chiarezza - premettono i sindacati - che il progetto industriale di Soft Lab Tech è fallito in modo clamoroso, lasciando 124 lavoratori senza occupazione né prospettive. Un fallimento che non può ricadere su chi ha sempre dimostrato impegno e professionalità". 

L'ultimo tavolo

L'ultimo tavolo tecnico-istituzionale sulla vertenza Softlab c'è stato il 3 luglio scorso, convocato dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania e dall'Assessorato al Lavoro; un incontro apprezzato dai sindacati per "l'attenzione e l'impegno finora dimostrato dalle istituzioni. L'intervento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, della Regione Campania e della Prefettura di Caserta - aggiungono - rappresenta un segnale importante di vicinanza e volontà di trovare soluzioni concrete. Il confronto avviato è stato positivo e la disponibilità al dialogo incoraggiante. Per questo, chiediamo con forza che non ci si limiti alla mediazione, ma si prosegua con determinazione il percorso già avviato dal MIMIT per individuare soluzioni industriali e occupazionali sul territorio casertano, a beneficio di tutti i lavoratori coinvolti. Il tavolo tecnico-istituzionale - suggeriscono i sindacati - deve evolversi in una Cabina di Regia permanente, con tutti i soggetti coinvolti, dotata di strumenti operativi e di un chiaro mandato politico, che promuova protocolli d'intesa e accordi per l'assunzione degli ex lavoratori Softlab Tech, attivi politiche strutturate di reimpiego, coordinate da Regione e Ministeri competenti. Non cerchiamo colpevoli, ma soluzioni. Quando un progetto industriale fallisce, soprattutto se sostenuto con risorse pubbliche o l'avallo istituzionale, la risposta deve essere condivisa, concreta e dignitosa. Abbiamo piena fiducia nel dialogo istituzionale, ma siamo convinti che solo un'azione coraggiosa e strutturata potrà trasformare questa crisi in un'opportunità di riscatto sociale e occupazionale".