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Il pluripregiudicato Massimo Vigliotti
Il pluripregiudicato Massimo Vigliotti

SANTA MARIA A VICO (Lucia Sforza) - Saranno interrogati domani mattina (16 ottobre) davanti al GIP (giudice delle indagini preliminari) Pasqualina Gaudiano del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere i cinque indagati per cui il Pubblico Ministero ha richiesto l'arresto per reati di spaccio di sostanze stupefacenti. 

 

L'indagine, condotta dai Carabinieri di Santa Maria a Vico, si concentra su un vasto numero di cessioni di cocaina avvenute in un periodo di circa quattro mesi, tra giugno e ottobre 2023. I comuni interessati dal traffico illecito spaziano da Santa Maria a Vico a Maddaloni, toccando San Felice, Arienzo e Cervino.


Domani saranno interrogati dal GIP i Vigliotti e altri indagati per un vasto traffico di cocaina


Il nucleo centrale dell'organizzazione di spaccio di droga è risultato essere a carattere familiare, con la figura centrale di Massimo Vigliotti, 53 anni, residente in via Panoramica a Santa Maria a Vico, descritto come pluripregiudicato e "indomito" nella sua attività criminale. Insieme a lui sono coinvolti:

 

  • Nunzio Petrillo (31 anni, Santa Maria a Vico)
  • Maria Rosaria Vigliotti (31 anni, Santa Maria a Vico)
  • Giovanni Vigliotti (30 anni, Santa Maria a Vico)
  • Nicola Verlezza (53 anni, Santa Maria a Vico)


Il giro di affari: cessioni quotidiane e prezzi fissi


L'inchiesta ha rivelato un giro di affari consistente, basato su cessioni multiple e frequenti. In poco più di quattro mesi, grazie a intercettazioni e monitoraggi, i Carabinieri hanno registrato decine di cessioni giornaliere a una clientela fissa e numerosa, proveniente da tutta la Valle di Suessola e fino alla zona di Messercola. La droga venduta era esclusivamente cocaina in piccole quantità: ogni singola dose da 0,5 grammi veniva ceduta al prezzo fisso di 40 euro. La cocaina era soprannominata dai clienti la "bombazza", consumata per sentirsi "più accelerato, più tosto".


I clienti fissi e la rete di spaccio locale


Il clan Vigliotti era evidentemente diventato un punto di riferimento cruciale per l'approvvigionamento di droga nella zona. L'ordinanza elenca numerosi cognomi di clienti ricorrenti, tra cui: Costantino, Pesce, Valentino, Migliore, Pascarella, De Lucia, Bernardo, Verdicchio, Maione, Izzo, Suppa e Guida. La presenza di tanti giovani tra gli acquirenti solleva forti preoccupazioni per l'impatto sociale della droga nel territorio.


Possibili ulteriori sviluppi: ci sono altri indagati


L’indagine non si è conclusa con le cinque persone convocate dal GIP. Le forze dell'ordine ipotizzano che il giro di spaccio fosse più esteso. Secondo le informazioni trapelate, il fascicolo potrebbe configurare ulteriori scenari, con la presenza di almeno altri tre indagati le cui posizioni sono al vaglio dell'Autorità Giudiziaria. Si attendono quindi ulteriori sviluppi sull'organizzazione che ha gestito lo smercio di sostanze stupefacenti nella Valle di Suessola.