antica cittadella
antica cittadella

La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato l’Italia per le mancate bonifiche nella Terra dei Fuochi è diventata definitiva. A confermarlo è l’avvocato Armando Corsini, legale di alcuni cittadini e comitati che si sono rivolti alla CEDU denunciando di aver subito “direttamente o indirettamente le conseguenze dello smaltimento illecito dei rifiuti”.

Accettato il verdetto

Una decisione, quella di accettare il verdetto, che era già intuibile dalla nomina del generale Giuseppe Vadalà a commissario unico per la Terra dei Fuochi, con il compito di centralizzare le operazioni di bonifica. La sua relazione è attesa nei prossimi giorni.

«Credo che questa scelta sia estremamente positiva per due ragioni – ha aggiunto Corsini – non c’è più tempo per negare la verità ed è arrivato il momento di restituire dignità agli abitanti della Terra dei Fuochi».

Accertata la violazione dell'articolo 8

Nel frattempo, la CEDU ha anche accertato la violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che tutela il diritto al rispetto della vita privata e familiare, in un caso simile riguardante le fonderie Pisano. Il ricorso era stato presentato da 153 cittadini campani.

Danilo Della Valle, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ha commentato duramente la vicenda: «Lo Stato italiano è stato condannato per le mancate bonifiche. L’Italia ha già versato 325 milioni di euro in sanzioni europee e continua a pagare 80.000 euro al giorno. Il principio di “chi inquina paga” va applicato subito. I cittadini della Terra dei Fuochi non possono continuare a pagare due volte: con la salute e con le tasse».