La sede dell'Ex Canapificio di Caserta
La sede dell'Ex Canapificio di Caserta

CASERTA - L'apertura della Casa del Sociale "Mamadou Sy" in viale Beneduce a Caserta, presso l'Ex Onmi, subisce una nuova battuta di arresto. Lo rende noto il Centro sociale ex Canapificio di Caserta, senza sede dopo il sequestro di cinque anni fa della struttura che lo ospitava, e che attende con tante altre associazioni casertane l'apertura della Casa del Sociale. 

E intanto per domenica 10 marzo, in occasione della consegna degli Oscar ai quali è candidato anche il film "Io Capitano", ispirato alla storia dell'attivista del Centro Ex Canapificio Mamadou Kouassi, viene lanciata un'iniziativa di animazione sociale e culturale, con tanto di proposta recapitata al Comune, da tenersi nel cortile dell'Ex Onmi. 

La responsabile D'Amico: “Aspettiamo da quattro anni. La colpa è del Comune di Caserta”

“Il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica inviato dal Comune di Caserta il 15 novembre alla Regione Campania, erogatrice del finanziamento di 700.000 euro per la ristrutturazione dello stabile - spiega Mimma D'Amico, responsabile del Centro Ex Canapificio - contiene una serie di errori e mancanze che la Regione il 6 febbraio scorso ha indicato in una nota. Siamo a quasi 4 anni dallo stanziamento del finanziamento regionale e, per la seconda volta, la Regione si vede arrivare un Progetto non idoneo a ricevere i fondi.

La palla, quindi, torna di nuovo al Comune di Caserta che però fa sapere di non aver ancora corretto il progetto come richiesto dalla Regione il 6 febbraio, malgrado gli impegni assunti dal sindaco Carlo Marino e dall'assessore Massimiliano Marzo. I tempi lunghissimi di questo iter e le continue mancanze segnalate dalla Regione denotano una scarsa cura rispetto a questo processo di innovazione sociale: la Casa del Sociale 'Mamadou Sy' sarà infatti il primo immobile di Caserta gestito da una così ampia e variegata rete sociale, funzionale ad offrire servizi gratuiti a centinaia di cittadini in difficoltà". 

"Ad oggi - evidenzia ancora la D'Amico - non c'è quindi un impegno certo rispetto all'arrivo del finanziamento regionale e quindi all'emanazione del bando di gara comunale per avviare poi i lavori di ristrutturazione. Un altro grave elemento è la scarsa trasparenza che lo caratterizza: gli allegati del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica del Comune infatti, non solo non sono mai stati pubblicati in albo pretorio ma, dallo scorso novembre, nonostante numerose richieste di accesso agli atti da parte di associazioni e consiglieri comunali, non sono mai stati svelati".