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Lucia Sforza


 Il caso: associazione neonazista attiva nel Casertano

È stato annullato con rinvio il decreto che imponeva la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Gianpiero Testa, 29enne di Marigliano (NA), imputato nel procedimento contro la cellula neonazista “Ordine di Hagal”, attiva tra San Nicola la Strada e Maddaloni.


 La decisione della Cassazione

La sesta sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Ercole Aprile, ha accolto il ricorso del legale di Testa, fondato su un vizio di motivazione. In particolare, i giudici ritengono necessario un nuovo giudizio sulla pericolosità sociale dell’imputato, a seguito della riqualificazione del reato da “terrorismo” a “sovversione”.


 Il nodo territoriale e le critiche difensive

La difesa ha evidenziato due punti centrali:

I fatti non si sarebbero svolti nella provincia di Napoli ma in quella di Caserta, dove fu fondata l’associazione, precisamente nell’abitazione dell’altro imputato Maurizio Ammendola.

Non sarebbe stata adeguatamente valutata la pericolosità sociale di Testa, detenuto da oltre due anni, né il contenuto della testimonianza di Raffaella Affinito, che descriveva il gruppo come intenzionato a creare una comunità indipendente in reazione alle norme anti-Covid, senza intenti violenti o armati.

 

 Le condanne e il nuovo processo

Testa è stato condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione insieme agli altri imputati. Ora la Corte d’Appello di Napoli dovrà rivalutare l'applicazione della misura di sorveglianza speciale, anche alla luce della riqualificazione del reato.


 Focus giudiziario:

Imputato: Gianpiero Testa, 29 anni

Associazione: Ordine di Hagal

Reato contestato: da terrorismo a sovversione

Misura in discussione: sorveglianza speciale e obbligo di soggiorno

Durata misura: 3 anni e 6 mesi

Decisione attuale: annullamento con rinvio