antica cittadella
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SAN CIPRIANO D’AVERSA/CASAL DI PRINCIPE - Una maxi-operazione della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Bologna e disposta dal giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Sarli, ha smantellato una presunta organizzazione criminale dedita all’emissione di false fatture per un valore complessivo di oltre 38 milioni di euro.

I nomi al vertice della struttura

Al vertice della struttura, secondo gli inquirenti, ci sarebbero Cipriano Barbato e Franco Cristiano, ritenuti promotori e coordinatori di un sistema articolato su scala interregionale. I due avrebbero gestito una rete di società cartiere — fittizie sul piano operativo, ma attive fiscalmente — attraverso le quali venivano emesse fatture false tra il 2019 e il 2023.

L’indagine ha portato all’esecuzione di 29 misure cautelari che hanno coinvolto le regioni Emilia Romagna e Campania, con epicentri nelle province di Bologna e Caserta. In particolare, le località coinvolte includono San Cipriano d’Aversa, Casal di Principe, Teverola, Casaluce, Frattamaggiore e diversi comuni del Bolognese.

I provvedimenti 

Undici indagati sono sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per altri sedici soggetti è stato disposto il divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa per 12 mesi. I reati contestati, a vario titolo, comprendono associazione a delinquere, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e riciclaggio.

Le autorità sottolineano che l’organizzazione agiva secondo un modello piramidale e ben strutturato, con Barbato e Cristiano in posizione apicale, responsabili del coordinamento e dell’operatività della rete fraudolenta. Come sempre, tutti gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.