Villa confiscata alla camorra diventa sede della Scuola Dantesca Nazionale
A Bacoli la rinascita di Villa Ferretti: da bene della criminalità a polo di alta formazione

Lucia Sforza
Il riscatto culturale di Bacoli parte da Villa Ferretti
A Bacoli, nello straordinario scenario panoramico di Villa Ferretti, prende vita una delle più forti operazioni simboliche di riscatto sociale e culturale del territorio: l’istituzione della sede della Scuola Nazionale Dantesca. Il bene, confiscato alla camorra e affidato al Comune, diventa ufficialmente un centro d’eccellenza per l’alta formazione universitaria grazie alla collaborazione con l’Università Federico II di Napoli.
Lo ha annunciato con orgoglio il sindaco Josi Gerardo Della Ragione: “Da villa della malavita a casa della cultura. Così Bacoli si afferma tra i poli culturali più affascinanti d’Italia”.
Da domus romana a centro universitario: la storia della villa
Villa Ferretti è una residenza ottocentesca costruita sui resti di una domus imperiale romana ai piedi del Castello Aragonese di Baia. Al suo interno sono ancora visibili pareti in opus reticulatum, volte a botte e antiche cisterne. Alcuni studiosi ipotizzano che la domus appartenesse al patrizio romano Cornelio Dolabella.
La villa, con due piani da 145 metri quadri, giardino e spiaggia privata, è passata per decenni da proprietà private al degrado, fino a diventare parte del patrimonio comunale dopo la confisca giudiziaria nel 1997, legata al boss Rosario Pariante.
Un passato oscuro: il legame con la camorra
Dopo diversi passaggi di proprietà sospetti, la villa venne confiscata nel 1997 con l’accusa di essere nella disponibilità di Rosario Pariante, esponente di spicco della criminalità organizzata locale. La struttura è rimasta inutilizzata e dimenticata fino al 2002, quando è stata acquisita definitivamente dal Comune di Bacoli.
La rinascita: sede distaccata della Federico II e scuola d’eccellenza
Dal 2021 Villa Ferretti ospita corsi e attività accademiche dell’Università Federico II grazie a una convenzione ventennale. Ora, con l’arrivo della Scuola Nazionale Dantesca, condivisa con Siena, si compie una trasformazione totale: da simbolo del potere criminale a icona della cultura e della legalità.
“La sede universitaria più bella del mondo”, come la definisce l’amministrazione, è pronta ad accogliere professori, studenti e studiosi da tutta Italia, diventando un vero motore culturale per il territorio.